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L’anno della gastronomia. La vetrina a Palazzo Te

Martedì 24 gennaio il vicesindaco ad Atene per il passaggio di testimone per la regione europea. Buvoli: l’evento clou il viaggio multisensoriale nella “Cucina di principi e di popolo”

di Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Da capitale italiana della cultura a capitale europea dell’enogastronomia seppur in coabitazione con altre tre città. Per Mantova continua il momento magico per far conoscere al mondo la sue bellezze che, d’ora in avanti, non saranno solo i tesori artistici ma anche, e a pieno titolo, le eccellenze del cibo.

Oggi ad Atene avverrà il passaggio di testimone tra la regione dell’Egeo meridionale, capitale europea enogastronomica 2016, e l’Est Lombardia costituita dalle quattro città di Mantova, Bergamo, Cremona e Brescia. A rappresentare East Lombardy, come è nella dizione ufficiale, sarà il vice sindaco di Mantova Giovanni Buvoli. La cerimonia avverrà alle 20 all’Electra metropolis hotel che si affaccia direttamente sull’Acropoli, dopo la tavola rotonda a cui parteciperanno i Governatori delle regioni europee della gastronomia 2016 e 2017. Con Buvoli ci sarà il direttore scientifico di East Lombardy, Roberta Garibaldi dell’università di Bergamo che ha curato il progetto.

«In quella sede - afferma Buvoli - inizieremo a delineare il nostro programma che non è ancora definitivo. L’appuntamento italiano sarà per il 6 marzo a Milano, data ufficiale di apertura dell’anno di capitale europea del cibo e del vino». E aggiunge: «Il clou degli appuntamenti a Mantova sarà da giugno a settembre con la manifestazione “Cucina di principi e di popolo” che si terrà nelle sale di Palazzo Te, in collaborazione con il Centro internazionale di arte e cultura. Si tratta di un’esperienza multisensoriale, alla scoperta della storia e dell’innovazione del gusto».

Buvoli si dice orgoglioso delle proposte avanzate da Mantova ai vari tavoli politici dove, con le altre tre città, è stato messo a punto il calendario degli eventi: «Abbiamo proposto, e gli altri hanno accettato, di introdurre il tema della sostenibilità anche nel cibo con una serie di iniziative, anche di carattere educativo, volte a ridare valore al cibo». Mantova porterà avanti due progetti importanti: «Il primo - spiega Buvoli - si intitola “Cucina di velluto” e punta a far frequentare i ristoranti anche da chi soffre di disfagia e non riesce ad inghiottire cibi solidi. Stiamo lavorando ad accordi con i ristoranti cittadini per inserire nei menu piatti che non siano le solite creme insapori e incolori, ma che esaltino sapori e colori». L’altro progetto si intitola «Un pasto buono» e rappresenta un’innovazione che potrebbe presto essere introdotta anche a Bergamo, Brescia e Cremona.

«È l’esperienza del cibo invenduto da donare alle famiglie bisognose - dice il vice sindaco - già attivo dallo scorso anno. Ci sono dei ristoranti e dei bar, una decina, convenzionati a cui ci si può rivolgere quando non ci sono più clienti: si presenta la social card, che serve anche per fare la spesa, e si riceve il cibo. Puntiamo ad allargare la platea di chi mette a disposizione i pasti».

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