Il Pd e la Fondazione: 27mila euro di debiti, paghiamo in 8 mesi
La Forattini: a Suzzara insostenibile l’affitto da 30mila euro. E nel partito c’è malumore per i canoni concessi all’Arci

MANTOVA. La federazione provinciale del Pd salderà i suoi debiti con la Fondazione Ds entro il prossimo 30 settembre e l’addio della festa al parco La Quercia è dovuto all’insostenibilità di un canone da 30mila euro per tre settimane, escluse le utenze di luce, acqua, gas e altre manutenzioni. Antonella Forattini, segretaria provinciale dem, non ci sta a veder passare il suo partito come il responsabile delle difficoltà della Fondazione e del conseguente rischio di pignoramento per la storica sede delle feste provinciali dell’Unità a Suzzara. E così entra nel dettaglio della situazione finanziaria, con una ricostruzione dalla quale si evince che la federazione deve versare ancora 27mila euro alla Fondazione e si impegna a farlo entro i prossimi otto mesi.
«Il contratto d’affitto è sempre stato di circa 30mila euro, pagati in toto nel 2014 – scrive la Forattini in una nota – nel 2015 e nel 2016 l’affitto è stato rispettivamente di 32.500 e 22.500 euro, pagati ratealmente secondo un accordo che prevede come termine ultimo il 30 settembre prossimo. Ad oggi risultano pagate le prime due rate per 27.500, la terza di 13.750 euro è in scadenza al primo agosto 2017 e la quarta e ultima di 13.750 euro scadrà il 30 settembre. Questo è il nostro debito, concordato nelle modalità di pagamento, nei confronti della Fondazione e queste sono le motivazioni per le quali la festa provinciale si trasferisce da Suzzara: i costi di gestione sono molto alti, i volontari sempre meno, le presenze in calo e il rischio economico in rapporto alle spese fisse e ai potenziali introiti troppo elevato. La decisione di spostare la festa provinciale dell’Unità da Suzzara nasce da un’attenta analisi della situazione economica e finanziaria della federazione Pd. La manifestazione, nel 2016, ha chiuso con una leggera perdita, dopo aver evidenziato però una progressiva diminuzione di presenze già nelle ultime edizioni. Al circolo di Suzzara, e in particolare all’attuale gruppo dirigente, va riconosciuto, oltre allo sforzo organizzativo, l’importante merito di aver sanato, nel 2014, un’eredità di chiusura non sicuramente in pareggio, e di aver cercato in ogni modo la collaborazione fattiva con tutti i volontari, per superare vecchie divisioni e personalismi che non hanno sicuramente aiutato il clima generale».
Il dibattito, nella galassia dem, è aperto. E nel partito inizia a circolare malumore nei confronti dell’Arci, che con alcuni circoli occupa altri immobili della Fondazione. Perché il mal di pancia verso un’associazione che un tempo si sarebbe definita collaterale? Qualcuno a bassa voce lamenta un trattamento a suo dire non equo. Ad esempio, a fronte dei 30mila euro per tre settimane pagati dal Pd per La Quercia, ci sono i 3 mila annui versati dall’Arci suzzarese. (ga.des)
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