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Mantova, pediatri sull’Ostigliese: «Disagi e zero alternative»

La denuncia di un papà dopo il trasloco dell’ambulatorio da Valletta Valsecchi: «Troppo lontani e attraversamento pericoloso. Impossibile anche cambiare»

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MANTOVA. «Pediatri troppo lontani: non sappiamo come fare». Sembra incredibile che in una città di nemmeno 50mila abitanti un padre e una madre si trovino nelle condizioni di lanciare questo appello.

Eppure può accadere se abiti in Valletta Valsecchi e il pediatra che sta seguendo i tuoi figli si trasferisce in località Valdaro. «Io lavoro e mia moglie non ha la patente – spiega il padre - portare la bambina, che non ha nemmeno due anni, con il bus è scomodo e poco sicuro, visto che il nuovo ambulatorio si trova nello stabile della farmacia e per raggiungerlo bisogna attraversare la provinciale Ostigliese senza strisce pedonali».

Il trasferimento dell’ambulatorio pediatrico (quattro medici) che operava in piazza Mozzarelli (nello stesso complesso dove si trova la Gazzetta di Mantova) nella località più distante della città ha creato disagi tra i pazienti. Soprattutto tra chi non ha facilità di spostamento, per orari di lavoro o per altre circostanze. La distanza crea anche qualche problema a chi si affidava ai nonni per accompagnare i bambini dal pediatra. Il trasferimento è legato ai costi d’affitto dei locali in piazza Mozzarelli, secondo gli stessi pediatri che, interpellati dalla Gazzetta alla vigilia del trasloco, sottolineavano come il distretto socio sanitario di Mantova sia aperto e largo 15 Comuni. Ai disagi di alcune famiglie corrisponde il sollievo di altre, più vicine al nuovo studio. Per qualche mese, in ogni caso, l’ambulatorio di piazza Mozzarelli resterà ancora aperto due giorni alla settimana. Non è esattamente la stessa cosa, ma serve a tamponare i disagi.

«Vero, ma solo per le urgenze – dice il padre che ha segnalato il disagio, condiviso da altre famiglie – e comunque è solo un paio di giorni e per un periodo limitato». Domanda, istintiva: non ha provato a cambiare pediatra? Per quanto non sia una scelta facile da prendere – quando scatta un rapporto di fiducia nei confronti di un medico si preferisce, ovviamente, non cambiarlo – può essere l’unica soluzione praticabile in situazioni come queste. «Certo che ho provato, sono andato all’Ats (ex Asl) ma purtroppo i pediatri in città, oltre ai quattro che si sono trasferiti a Valdaro, sono tre – risponde il padre – Pare che abbiano tutti raggiunto il numero limite di pazienti. Non sappiamo come fare. Spero che venga allestita una fermata bus davanti al nuovo ambulatorio di Valdaro. Potrebbe essere una soluzione». Soluzione che è allo studio di Apam e che eviterebbe l’attraversamento di strada Ostigliese, ancora sprovvista di passaggi pedonali sicuri, a genitori (o nonni) con bimbi.

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