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Valdaro, ok delle banche. Decolla il salvataggio

Anche Mps ha dato il suo assenso alla ristrutturazione del debito della società. La prossima settimana la firma dell’intesa, poi la richiesta di omologa al tribunale

di Sandro Mortari
1 minuto di lettura

MANTOVA. Le quattro banche creditrici hanno detto sì al piano di salvataggio della Valdaro spa messo in piedi dal sindaco Palazzi con i liquidatori Ronda e Sarzi Sartori. Mps, la più recalcitrante dopo il passaggio sotto l’egida statale, ha sciolto positivamente le riserve e ha dato il suo assenso alla ristrutturazione del debito della società. Il via libera delle altre tre banche, e cioè Unicredit, Banca Popolare di Mantova (ora assorbita dalla Popolare di Milano) e Banca popolare di Sondrio era già arrivato ai primi dell’anno, ma era condizionato all’ok dei senesi. La settimana prossima verrà formalizzato l’accordo con la firma da parte della Valdaro spa e dei quattro istituti di credito, dopodichè i liquidatori potranno presentare in Tribunale la richiesta di omologa del concordato preventivo. L’ultima parola sul salvataggio della società pubblica (l’89% appartiene al Comune di Mantova) spetterà al giudice ma, visto l’accordo raggiunto, le parti sono ottimiste circa un suo sì.

I quattro istituti di credito ai primi di dicembre dello scorso anno avevano maturato un'esposizione di 25,5 milioni di euro nei confronti della società (Mps 11 milioni, Unicredit 10 milioni, Sondrio 4 milioni e Mantova 500mila euro) a causa degli interessi passivi che continuavano a salire dopo che a fine 2015 la giunta di centrosinistra aveva fatto saltare il salvataggio messo a punto da quella di centrodestra guidata da Sodano che aveva cristallizzato il debito della Valdaro nei confronti delle banche a 24,1 milioni.

Sodano aveva trovato l'accordo, omologato dal giudice, su 15 milioni di euro da prestare alla Valdaro che, a sua volta, li avrebbe girati alle quattro banche, pronte, così, a rinunciare a 9 milioni. Il sindaco Palazzi, invece, con i liquidatori Ronda e Sarzi Sartori, ha steso un altro piano che prevede nessun esborso per l'ente locale e la vendita dei terreni per almeno 17 milioni 800mila euro. Il fondamento su cui si basa sono i preliminari di acquisto di 400mila metri quadrati da parte del gruppo veronese della grande distribuzione Rossetto (8 milioni di euro) e di altri 250mila da parte di Paganella, azienda mantovana specializzata nel trasporto e nello stoccaggio delle merci (4,8 milioni di euro), oltre ad alcune manifestazioni di interesse per gli ultimi 172mila metri, da cui si prevede un introito di 5 milioni di euro.

Complessivamente, 17,8 milioni da incassare entro il 2019 e da girare alle banche dopo aver tolto circa 3,5 milioni di euro necessari per completare le urbanizzazioni. Gli istituti di credito, dunque, dovrebbero dividersi circa 14,5 milioni. Meno dei 15 inizialmente previsti: l'alternativa, però, sarebbe stato il fallimento della Valdaro spa e la vendita all'asta dei terreni ad un prezzo certamente inferiore.

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