Polemiche Politecnico-Comune di Mantova. Palazzi: «Bucci alzi il telefono e accetti le critiche»
Il sindaco replica alle accuse del prorettore dell'Università: ha espresso giudizi politici fuori luogo. Non mi ha mai incontrato? Non è vero
di Sandro Mortari
MANTOVA. «Un attacco al Comune» con «valutazioni politiche sinceramente fuori luogo». Così il sindaco Mattia Palazzi reagisce alle parole del prorettore del Politecnico Federico Bucci, talmente risentito per il «caso domus», la contestata passeggiata archeologica che protegge i mosaici romani rinvenuti in piazza Sordello e ideata da uno dei suoi docenti, al punto da paventare il rischio per la città di perdere la sua università. «Ci stanno demotivando» aveva ammonito. Palazzi su questo versante lo rassicura: «La presenza del Politecnico a Mantova è preziosa».
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COLPI DURI. Nella replica dura del primo cittadino («la definirei ferma, duro è stato il prorettore») non mancano, però, le puntualizzazioni, gli affondi, i colpi come quello con cui smentisce Bucci circa i mancati incontri tra loro: «Da quando sono in via Roma – scrive il sindaco – l’ho incontrato in almeno una decina di occasioni». Palazzi si affida a un testo scritto, per misurare le parole. Intanto, comincia con un pugno nello stomaco di Bucci laddove ricorda che il prorettore, «a differenza mia, ama la polemica, anche quando non ha motivo di esistere». Ritiene che il Comune sia stato attaccato ingiustamente quando il prorettore fa cenno alla torre in vista di Expo: «Sono fatti accaduti nel 2014 quando non ero nemmeno sindaco».
VALUTAZIONI POLITICHE. Insomma, su domus, Expo e altro invece di fare «valutazioni politiche, sinceramente fuori luogo» Bucci avrebbe potuto «alzare il telefono» e «sincerarsi del mio pensiero». Quanto al giudizio sulla domus («un intervento ereditato») espresso nel giorno dell’inaugurazione, che ha infastidito Bucci, il sindaco ritiene che non sia «lesa maestà. Tutti siamo soggetti a critiche, anche Bucci». E aggiunge: «Non sono stato certo io a scaricare le responsabilità, ma chi ha commissionato l’opera allora e oggi chiede di abbatterla. L’architetto Ferro (la docente del Politecnico che ha coordinato la progettazione, ndr.) lo ha capito». Tutto questo per rammentare che lui, «a cantiere aperto» e «nelle riunioni con gli enti interessati» aveva già espresso «rilievi critici»; il suo stile, però, «non è far polemiche sui giornali, ma confrontarmi e cercare soluzioni». Quelle per le quali ha annunciato che si sarebbe rivolto alle «intelligenze migliori della città», frase che ha fatto infuriare Bucci, che l’ha letta come atto di sfiducia nei confronti del Politecnico. Palazzi spiega: «Quando parlo della volontà di coinvolgere le intelligenze della città mi riferisco anche al Politecnico. Non si confonda, però, la dimensione universitaria di ricerca con quella di consulenza».
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L’ARCIPELAGO. Poi c’è il padiglione Expo. Bucci lo propose al Comune nel 2014, ma fu bocciato. Si fece, invece, l’anno scorso, per Mantova capitale della cultura, l’arcipelago di Ocno, «di cui – ha detto Bucci – non si comprendono né l’utilità né la bellezza». Il sindaco non ci sta; dopo aver ricordato di essere stato eletto solo nel 2015, gli risulta che l’anno prima «non furono trovate le risorse necessarie per realizzare la torre. Ocno nulla c’entra, ma rispetto il giudizio negativo di Bucci». Che ha anche accusato l’ufficio Unesco del Comune di non voler lavorare col Politecnico: «Si confronti con l’Ufficio, magari in una riunione e senza attaccarlo sui giornali» è il suggerimento del sindaco.
TANTI INCONTRI. Poi il caso degli incontri tra Palazzi e Bucci. Il prorettore aveva dichiarato di non averlo mai visto nel suo primo anno e mezzo di mandato. Il sindaco, invece, cita un incontro di «pochissimi mesi fa» con lo stesso Bucci, i soci fondatori e il presidente della Fum e il nuovo rettore del Politecnico Resta. «E in quella sede – ricorda – è stato dichiarato che non è a rischio la presenza del Politecnico a Mantova. Vorrei capire perché oggi Bucci afferma il contrario» si chiede Palazzi, quasi ad adombrare che chi magari vuole il disimpegno a Mantova sia lo stesso Politecnico. A testimoniare l’impegno del Comune verso l’università ci sono i 600mila euro stanziati per quest’anno e «sicuramente anche nel 2018, nonostante abbiamo 2,8 milioni di spesa corrente in meno sui capitoli cultura e università. Non mi risulta, dunque, che sia a rischio il Politecnico a Mantova»; anzi, i fatti «dimostrano che per me e la mia giunta la presenza del Politecnico qui è preziosa».
BASTA POLEMICHE. E rivela: «Ho incontrato Bucci in almeno una decina di occasioni da quando sono sindaco e spero che da domani e ogni volta che lo riterrà, invece di attaccare dai giornali mi chieda un incontro, come dovrebbe avvenire tra istituzioni. Dà meno visibilità – sibila ironico – ma aiuta a risolvere i problemi, se esistono». Il sindaco conclude il suo intervento promettendo che non risponderà «a polemiche pubbliche del prorettore», una «modalità inutile e dannosa», ma si dice «ben disponibile a confrontarmi e a condividere ragionamento sulla città con la sede mantovana e tutto il Politecnico».
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