Carburante nel suolo: inizia la bonifica dell’area ex Tamoil
Cisterne bucate e sversamenti di benzina. L’Arpa rilevò alte concentrazioni di contaminanti in falda

PEGOGNAGA. Sono iniziate ieri mattina le operazioni di bonifica nell'impianto di distribuzione carburanti sulla provinciale 49. Funzionari di Arpa, Asl e Provincia hanno seguito le operazioni di scavo eseguito dalla ditta Bsa, incaricata dalla Siron di Faenza, proprietaria dell'area. La bonifica si è resa necessaria perché nel corso di operazioni di carotaggio eseguite tempo fa, i tecnici Arpa avevano appurato "elevate concentrazioni di contaminanti rilevate nel piezometro Pm3".
La Provincia aveva rilevato due dati tecnici: «Le concentrazioni di contaminanti per i parametri idrocarburi totali, Etbe, Mtbe, benzene, etilbenzene, toluene, o-m-p xilene (tra cui alcuni cancerogeni) a carico della matrice acqua di falda in Pm3 che superano di 10 volte i rispettivi limiti normativi». E inoltre «la falda sotto il sito, essendo in pressione, ha maggiore probabilità di fenomeni di risalita della contaminazione anche nell'area di monte idrogeologico».
La vicenda è piuttosto complicata e risale al 2004 quando l'area di servizio, nei pressi del casello della A22 di Pegognaga, era gestito dalla Freddi carburanti con marchio Tamoil.
Il gestore che era subentrato nel frattempo, fino al 2008, non si accorse che il carburante acquistato e che finiva nelle cisterne sottostanti non corrispondeva a quello erogato dalle pompe. Le mancanze erano notevoli: migliaia di litri di benzina e gasolio sembravano volatilizzati. Nell'arco del 2005 il gestore constatò perdite pari a 6.200 litri di gasolio e 1.500 litri di benzina. Il motivo di questo ammanco venne scoperto solo quando le cisterne furono soggette a "vetrificazione" con una resina impermeabile: furono trovati buchi nella parte alta per cui il carburante si disperdeva nel sottosuolo.
L’impianto passa di mano più volte. Ma a sollevare, nel 2015, il grave problema di inquinamento è stata un’interpellanza presentata dalle minoranze di "Insieme per un cambiamento" e "L'Alternativa per Pegognaga" che hanno denunciato lo sversamento di idrocarburi nel terreno sottostante e che minaccia acque e terreni. Quindi la proprietaria Siron ha redatto il piano, non solo di contenimento, ma di bonifica vera e propria. (m.p.)
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