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Un progetto per i profughi: «Puliranno Colle Aperto»

Caprini risponde a Forza Italia: «Faranno lavori di pubblica utilità gratuitamente». L’assessore annuncia il piano: «Così favoriremo l’inclusione nella comunità»

di Nicola Corradini
1 minuto di lettura
I primi profughi ospitati in una palazzina a Colle Aperto: è il 2014 

MANTOVA. I profughi ospitati a Colle Aperto verranno impiegati nella pulizia delle aree pubbliche del quartiere. Lo annuncia l’assessore comunale al welfare, Andrea Caprini, rispondendo al gruppo consiliare di Forza Italia che ieri ha sollecitato l’amministrazione comunale a stilare convenzioni con le associazioni che assistono i profughi per farli lavorare gratuitamente «nella manutenzione delle aree verdi e dei parchi sino alla pulizia di strade e piazze».

«Condivido la parte costruttiva dell’intervento di Fi - dice Caprini - ossia il pensare che occorre creare le condizioni per un positivo processo di integrazione nella comunità, attraverso un coinvolgimento diretto dei profughi in attività visibili e socialmente utili». L’assessore ricorda che già qualcosa è stato fatto in questo senso. «Già dal 2015, appena insediata la giunta Palazzi, è stato tra i primi a sottoscrivere il protocollo d'intesa con la Prefettura per lo svolgimento di percorsi di integrazione attraverso attività volontarie e gratuite dei richiedenti asilo - dice Caprini – E ciò sì è puntualmente realizzato, in particolare con i profughi ospitati nella struttura gestita direttamente a Colle Aperto, che in accordo con le associazioni di volontariato del quartiere, hanno svolto compiti di piccole manutenzioni, coinvolgimento nell'organizzazione di attività socializzanti e ricreative per gli anziani, feste di quartiere. Tali attività verranno rinforzate nelle prossime settimane da un progetto innovativo che stiamo studiando per incentivare i lavori di pubblica utilità. Così come è accaduto in altri contesti in altri quartieri (iniziative per anziani in valletta Paiolo insieme alla parrocchia e al Club delle 3 età)».

Caprini non entra nei dettagli del progetto. «Si tratta di una proposta nata dalle associazioni di volontariato di Colle Aperto - dice l’assessore - da Centro Aperto a Libra e altre ancora. Si tratterebbe di attività di volontariato, quindi gratuito. Ma stiamo ancora studiandolo e quindi non sono in grado di fornirne le caratteristiche con precisione. Crediamo in ogni caso che questo sia il modo migliore per favorire l’inclusione di queste persone nella comunità che le ospitano».

«Così si realizzeranno almeno tre obiettivi - conclude Caprini - riempire il tempo vuoto, l'ozio e l'inattività forzata; farsi conoscere dalla comunità e al tempo stesso entrare in relazione con altre persone; stemperare eventuali tensioni sociali che potrebbero innescare reazioni di chiusura e di rifiuto. Per fare tutto ciò, occorre la collaborazione di tutti i soggetti».

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