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Al teatro Sociale si cambia, Protti in pole per la guida

In assemblea l’ex maggioranza finisce sotto, ma il dialogo tra le parti è aperto. Per la presidenza anche l’ipotesi Volpi Ghirardini. Dentro Mengazzoli e Restani

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Uno scatto dell'assemblea: al centro Paolo Protti, possibile nuovo presidente 

MANTOVA. Ribaltone al Teatro Sociale, i cui palchettisti erano riuniti ieri in assemblea: il prossimo presidente potrebbe essere Paolo Protti, già vice e rieletto con 41 voti su 60, ma anche un nuovo entrato, l’ingegner Livio Volpi Ghirardini, il più votato con 49 preferenze, o magari l’ex tesoriere Gianfranco Castelli, che la cordata vincente opposta alla sua ha deciso di salvare, proponendo quattro nomi, tutti eletti, e non cinque. Esce dunque Marina Genovesi e così pure Federico Boccalari ed entrano due donne: Elda Mengazzoli e Federica Restani. Quest’ultima, attrice e direttrice della scuola di teatro Mantova allo Spazio Sant’Orsola in passato aveva fatto molte proposte, alla fine non ascoltate. Non pensava di candidarsi, ma poco prima dell’assemblea glielo hanno chiesto e ha accettato.

Alberto Capilupi, che da sei anni si batteva per un’evoluzione diversa del Sociale e che in qualche modo è stato un po’ il regista del ribaltone, entra come revisore dei conti insieme al commercialista Dario Tiberti, proprio l’esperto che più si era esposto per la soluzione della società di fatto invece del condominio, bocciata dall’assemblea. È stata anche fatta entrare, come revisore dei conti supplenti, Franca Corradi, che era candidata per il direttivo nella lista di Castelli. Insomma si può dire che il ribaltone è stato netto, ma i vincitori non hanno voluto rompere.

Tutti hanno infatti riconosciuto il lavoro svolto da Castelli e da Marina Genovesi, tanto che si parla già di un suo ruolo in un’eventuale commissione artistica che potrebbe dare un giudizio sugli spettacoli che vengono ospitati al Sociale.

La prossima settimana, forse già martedì, il direttivo si riunirà ed eleggerà il presidente. Si terrà conto dei voti ricevuti, dell’esperienza specifica, del tempo a disposizione. Di certo Protti, ex presidente nazionale dello spettacolo e conosciutissimo in tutta Italia, è un nome di spicco. Quanto al possibile conflitto di interessi, ne ha parlato lui stesso spiegando che nel suo contratto di concessione del cinema teatro Ariston è previsto che debba concedere al Comune gratis una serie di serate, quindi più spettacoli importanti si fanno al Sociale e meno all’Ariston, più lui può proiettare film.

L’assemblea è stata la più partecipata degli ultimi tempi. C’era anche Ezio Ricci, quasi centenario e sempre lucidissimo, che è stato per decenni il sommo capo del Sociale. C’era anche Carlo Fabiano dell’Ocm. Giovanni Pasetti ha assicurato che il Comune sosterrà il Sociale. Assente invece il presidente uscente Guido Benedini, che già aveva salutato in precedenza dopo aver affermato che non si sarebbe ricandidato, avendo concluso il suo compito e riportato il Sociale in ordine con i conti e con i restauri.

Dunque uscito Benedini, ieri è stato eletto il nuovo direttivo. L’ingegner Volpi Ghirardini, accademico virgiliano, è noto, oltre che per l’attività professionale, per il Centro studi Leon Battista Alberti. Elda Mengazzoli è titolare dell’acetificio di Levata. Tutti hanno riconosciuto che il Sociale riparte con forze fresche ed entusiasmo, senza sminuire il lavoro di chi si è impegnato riuscendo a tenere aperto il teatro molte più sere, con affittanze anche di qualità. Si pensi a John Mayall ieri sera o alla stagione di prosa, con tutto esaurito per Bentivoglio, Massimo Ghini o Alessio Boni, il grande prestigio di Tempo d’Orchestra e la novità della Sinfonica.

Maria Antonietta Filippini

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