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Botte alla festa in oratorio, per 5 bulli scatta l'indagine

Il branco aggredisce due ragazzini. Una delle vittime ora teme vendette a scuola. Poi le minacce su Whatsapp. La Polizia postale li segnala alla procura minorile

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Una festa di carnevale ha fatto da sfondo alle aggressioni (foto archivio) 

MANTOVA. Hanno picchiato un bambino di 11 anni in un’occasione che qualunque genitore considererebbe sicura: la festa di carnevale in una parrocchia importante e molto attiva, quella di San Pio X in Valletta Paiolo. Così tra mascherine che scorrazzavano e si gettavano coriandoli, genitori e nonni che sorridevano vedendo i loro piccoli giocare e divertirsi, un gruppetto formato da ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni si divertiva in tutt’altro modo.

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Hanno preso un ragazzino di 11 anni e mentre uno lo teneva stretto, un altro lo picchiava. Ma la cosa non si è fermata lì. Perché dopo essere stati allontanati da qualcuno degli adulti presenti (tra i quali un sacerdote), i ragazzetti violenti sono tornati e hanno preso di mira un altro ragazzino di pochi mesi più vecchio della prima vittima. Lo hanno fatto cadere dalla panca su cui si era seduto sollevandolo per una gamba. Il ragazzo ha sbattuto con la schiena per terra rischiando di provocargli danni seri. Uno del branco lo ha preso allora per un piede e iniziato a trascinarlo verso una zona defilata. Volevano picchiarlo lontano dagli adulti? Non è chiaro, visto che fortunatamente qualche genitore presente si è accorto di quanto stava accadendo e ha allontanato i ragazzacci e avvisato i genitori della vittima.

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Una brutta storia - che per le modalità con cui è avvenuta sembra andare oltre il fenomeno del bullismo - che ha portato alla segnalazione alla procura dei minori di 5 ragazzi (i presunti aggressori) compresi in una fascia d’età da scuola media a primi anni della superiori. Per due di loro sono scattate le denunce penali, visto che hanno 14 e 15 anni. Ad intervenire è stata la polizia postale a cui si sono rivolti i genitori del bambini colpiti o minacciati attraverso gruppi di Whatsapp (l’ormai celebre servizio di messaggeria gratuito usato da chiunque o quasi abbia un cellulare) subito dopo l’episodio.

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A inchiodare gli aggressori sono anche le riprese delle telecamere installate all’ingresso della parrocchia per motivi di sicurezza. I video, che mostrano le scene dell’aggressione, sono in mano alla polizia postale. Una brutta storia, insomma, che si lega ad altri episodi (non uguali ma molto simili) avvenuti in questi giorni in città. Come la sfida a pestarsi al Luna Park tra due gruppi di giovanissimi o lo studente preso a calci e pugni da tre ragazzini su un bus perché accusato di aver prestato troppa attenzione alla ragazza di uno del branco. Ma gli esempi potrebbero dare vita a un elenco lunghissimo.

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La vicenda della duplice aggressione (sempre con la modalità del gruppo contro uno solo) ha avuto un’appendice importante su Whatsapp, con gli aggressori che se la sono presa in particolare con alcuni ragazzini minacciandoli di pestaggi davanti a scuola. I ragazzi aggrediti hanno paura ad andare a scuola. Entrambi frequentano la media Bertazzolo dove ci sono iscritti anche alcuni degli aggressori. Non sarà facile recuperare serenità.

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