Mantova, aborti volontari in lieve aumento, più di uno al giorno
Nel 2016 sono stati 516, in linea con il trend nazionale. Ma al Poma i ginecologi obiettori di coscienza sono 22 su 34
Roberto Bo
I NUMERI
MANTOVA. Più di un aborto volontario al giorno nel Mantovano. Dai dati forniti dalla direzione della Asst di Mantova si registra un leggero aumento delle Ivg (interruzione volontaria di gravidanza) nell’ultimo anno: nel 2016 sono state 516, contro le 490 del 2015. In pratica più o meno un aborto volontario ogni cinque-sei parti, che il 2016 ne ha conteggiati 2.718. Un dato in linea con la casistica nazionale che contempla circa un 200 aborti volontari ogni 1000 nati.
Mantova appare in invece in lieve controtendenza rispetto all’elevato numero di ginecologi obiettori a livello nazionale, circa 7 su 10, una percentuale che nei giorni scorsi ha acceso un’aspra discussione dopo il bando varato dalla Regione Lazio riservato esclusivamente a medici non obiettori, con l’intento di garantire l’applicazione piena della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. A Mantova la percentuale di non obiettori si aggira intorno al 35%, un numero che consente di eseguire una seduta a settimana, all’ospedale di Asola, dove vengono portate a termine dalle 6 alle 7 interruzioni volontarie di gravidanza, oltre a quelle in regime di urgenza che invece vengono praticate al Poma.
Stando ai numeri forniti dalla direzione del Poma nel corso del 2016 i ginecologi non obiettori che fanno riferimento alla nuova Asst di Mantova (Poma, Asola e Pieve) sono 12, gli stessi registrati nel 2015. Gli obiettori sono invece leggermente aumentati, passando da 20 nel 2015 a 22 nel 2016. A conti fatti, dunque, gli obiettori rappresentano il 65% del totale dei ginecologi ospedalieri contro i non obiettori che sono il 35%. Le interruzioni volontarie di gravidanza sono leggermente aumentate nell’ultimo anno. Nel 2015 sono state 490, contro le 516 del 2016. Il nucleo dei non obiettori consente agli ospedali della Asst di svolgere le Ivg richieste dalle donne, contrariamente alle difficoltà sorte negli anni scorsi quando la percentuale degli obiettori era molto elevata e l’azienda ospedaliera Carlo Poma era stata costretta a stipulare contratti con non obiettori esterni agli ospedali mantovani.
Il numero odierno delle interruzioni volontarie di gravidanza, precisano dalla Asst, è comprensivo della mobilità interprovinciale e interregionale. Tradotto, significa che molte donne di province e regioni soprattutto limitrofe, dove l’obiezione di coscienza è molto elevata, sono costrette a rivolgersi alla struttura più vicina dove possono richiedere l’Ivg. Tornando al numero dei parti tra il 2015 e il 2016 si registra un lieve decremento: 2.810 contro i 2.718, una riduzione fisiologica e in linea con la tendenza nazionale che racconta un calo del 5% dovuto perlopiù alla situazione economica che ha messo in difficoltà molte giovani coppie, ad un maggiore utilizzo dei contraccettivi e al fatto che molte donne straniere hanno già partorito più volte negli ultimi anni.
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