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Ferisce il marito perché ritarda, una famiglia distrutta a processo

Il marito torna a casa dal lavoro in ritardo e la moglie, furibonda, lo insulta e lo aggredisce ferendolo con un coltello

Giancarlo Oliani
1 minuto di lettura

VIADANA. Il marito torna a casa dal lavoro con qualche minuto di ritardo e la moglie, furibonda, lo insulta e lo aggredisce ferendolo con un coltello. Il motivo? Lo stava aspettando perché tenesse i due bambini perché lei doveva uscire.

«Una destinazione ignota - ha raccontato martedì 28 mattina davanti al giudice il coniuge - dalla quale è tornata alle tre di notte. Non ho mai saputo dov’è andata». Prima udienza del processo a carico di una 45enne di Viadana che il 30 dicembre di sei anni fa ferì con un coltello da cucina il compagno, procurandogli lesioni tali da costringerlo a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Oglio Po.

Una storia di profondo disagio familiare culminata con la revoca della patria potestà per entrambi, tanto che i due bambini, nati dalla loro unione, sono stati affidati a una casa famiglia di Parma. L’ex compagno ha raccontato al giudice la sua versione dei fatti.

«Quella sera, quando sono tornato a casa dal lavoro, poco dopo le venti era già alterata perché mi aspettava per uscire. Non so dove volesse andare, ma ha perso la testa quando le ho detto che il 2 gennaio avrei dovuto andare al lavoro. Lei voleva che prendessi le ferie per andare a Mantova. Non potevo. A quel punto ha chiuso i bambini in una stanza, è tornata e mi ha dato due sberloni da dietro. Mi sono girato e ho visto la lama di un coltello che poi ha sfiorato la mia faccia. Nel disarmarla siamo caduti a terra e sono rimasto ferito a un braccio». Prossima udienza il 6 giugno.

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