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Un altro pienone con sosta selvaggia: «Ora nuovi cartelli»

In 5 giorni Ducale e Te insieme superano i 25mila ingressi. Caos a Campo Canoa, mezzo vuoto piazzale Montelungo

Igor Cipollina
2 minuti di lettura

MANTOVA. Passeggio denso e musei pieni, un brusio vivace a scandire la colonna sonora del ponte del 25 aprile. Meglio di Pasqua, nonostante i capricci del tempo, la luce quasi autunnale del mattino e la fastidiosa nevicata di piumini. Basta allungare due passi in centro o sulle sponde dei laghi per incrociare l’evidenza di una Mantova vissuta in ogni suo angolo, nelle piazze, sui prati, attorno ai tavolini. A cementare l’evidenza è il rigore dei numeri.

Il direttore di Palazzo Ducale, Peter Assmann, riferisce di 13mila ingressi in cinque giorni, «un flusso grandissimo» nella scia del titolo di Capitale della cultura. Un flusso che lusinga Assmann ma, al tempo stesso, lo pone davanti al problema «di gestire un gran numero di turisti in modo da garantire soddisfazione alla visita e non soltanto massa». In quest’ottica le mostre stanno funzionando. Robusti anche i numeri sommati da Palazzo Te – 12.283 ingressi da venerdì a ieri (+8% rispetto allo stesso periodo del 2016) – e da Palazzo San Sebastiano, 5.046 visitatori contro i 4.388 dell’anno scorso. Allargando l’analisi dall’inizio del 2017, Palazzo Te tiene rispetto al 2016 (84.161 su 84.687 visitatori) e San Sebastiano migliora (27.222 su 21.167).

«Il lavoro di promozione fatto lo scorso anno ha lasciato un eredità positiva e non dobbiamo smettere – osserva il sindaco Mattia Palazzi – La città sta avendo successo e i numeri lo riconoscono. In questi giorni mi sono mosso anch’io con le navette e ho raccolto l’apprezzamento dei visitatori per questo collegamento gratuito. Ecco, sono assolutamente convinto che i servizi siano fondamentali per far tornare la gente a Mantova».

Confortanti anche i dati che arrivano dalle basiliche di Santa Barbara e Sant’Andrea, aperte sabato, domenica e ieri dai volontari del Touring Club: rispettivamente 4.683 e 9.412 visitatori. Dalla vertigine del sacro alla praticità dei viaggiatori di professione, sono ascrivibili alla fortunata numerologia di questo ponte le 56 piazzole dell’area camper di Sparafucile, al completo da venerdì fino a ieri. I turisti si riconoscono dalla macchina fotografica al collo (o dallo smartphone puntato), dalla postura rilassata e dall’esitazione di certi passi che raccontano di una provenienza altra. Nell’evo digitale, del naso incollato al touch screen del proprio telefono, quasi commuove vedere tanta gente orientarsi con la cartina.

I turisti li riconosci dalla sosta selvaggia, dal parcheggio di Campo Canoa pieno fino all’orlo e dalla fila d’auto che si allunga in strada Cipata. Situazione che replica il 25 aprile dello scorso anno, con lo squilibrio tra piazzale Montelungo, per metà vuoto, e il groviglio attorno al ponte di San Giorgio. Nonostante l’incentivo della navetta gratuita da Palazzo Te al centro storico. Forse la colpa è anche dei divieti di sosta che punteggiano la metà vuota del piazzale: i cartelli si riferiscono alla partita Mantova-Lumezzane di domenica sera, ma resistono ancora. «È vero, quei cartelli creano un po’ di confusione – ammette l’assessore Iacopo Rebecchi – stiamo lavorando per superare il problema, che si ripropone quando le partite vengono giocate nei giorni festivi e di sera. Cartelli a parte, il parcheggio di piazzale Montelungo merita di essere valorizzato, ma l’eventuale investimento è legato allo sviluppo delle vicende dell’ex palazzetto dello sport e di Esselunga. Il punto resta quello di intercettare i flussi all’uscita dell’autostrada e diversificare gli arrivi, con la consapevolezza che la zona di Campo Canoa rimane più appetibile perché più vicina al centro». La ricetta c’è già – pannelli a messaggio variabile e frecce direzionali con l’indicazione dei posti liberi per ciascun parcheggio – lo stanziamento pure, per intervenire si attende solo il piano urbano della mobilità.
Quanto alla sosta selvaggia, risponde Rebecchi che si è deciso di concentrare agenti e controlli nel centro storico, dove i parcheggi azzardati creano più fastidi e inconvenienti ai cittadini. Fuori dal centro, invece, gli agenti sono intervenuti nei casi di pericolo per la viabilità. Sono i danni collaterali della provincia piccola quando fa numeri grandi. È andata meglio di Pasqua e, si spera, peggio del prossimo Primo Maggio.
 

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