Bufera sul sindaco De Pieri per le frasi sul 25 aprile
Un commento su Facebook scatena la polemica, opposizione all'attacco
Tullio Casilli
ACQUANEGRA. Non è sfuggito alle opposizioni di Acquanegra il dialogo del sindaco con una sua amica su Facebook riguardo la manifestazione di Matteo Salvini svoltasi a Verona lo scorso 25 Aprile. Mentre martedì 25 Salvini parlava alla manifestazione sulla legittima difesa, il sindaco Monica De Pieri, eletta col supporto della Lega Nord, davanti al monumento ai Caduti di via 1° Maggio, lodava i valori delle donne partigiane nella lotta di liberazione dal nazifascismo.
Ma già in mattinata, nella manifestazione di Mosio, qualcuno aveva notato che la banda di Muscoline, invitata per celebrare la Liberazione, aveva suonato alcuni brani ma non l' inno nazionale. Inno suonato ad Acquanegra in chiusura di celebrazione.
Dialogando con un'amica in merito alla manifestazione di Verona, la De Pieri, nel commentare la sua assenza a tale adunata, ha scritto sul web: «Avrei voluto essere lì in mezzo e respirare aria sana, sentire il cuore battere per le parole dette, ma, ahime, ero a "festeggiare" ciò di cui non c' è assolutamente niente da festeggiare».
Già dalla tarda mattinata di ieri 28 aprile il post su Facebook era stato tolto. Se dal canto suo, Monica De Pieri, aggiunge di essere stata male interpretata e che la frase «ero a "festeggiare" ciò di cui non c'è assolutamente niente da festeggiare» si riferiva all'attuale crisi complessiva del Paese e non al 25 Aprile, diversa è l’opinione dei suoi avversari politici: «La frase non lascia margini a interpretazioni - commenta l’ex sindaco Erminio Minuti -e dimostra come il sindaco abbia preso in giro i ragazzi delle scuole, i loro genitori e tutte le persone che festeggiavano il 25 aprile, dicendo una cosa e pensandone un altra. Da lei ci aspettiamo che abbia la decenza di chiedere scusa per quanto affermato».
Rincara la dose Carlo Danieli di Uniti per un bene Comune: «Ho espresso al sindaco il mio rammarico per l'infelice frase. Le ho ricordato che per un sindaco il partito viene dopo: prima vengono i cittadini. In questa infelice circostanza il mio gruppo è stato pesantemente offeso dai suoi compagni di partito. Prima di scrivere rifletta bene».
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