Su Cinque Continenti e sicurezza urbana le ricette si dividono
Volpi: «Riaprire i garage». Zanotti: «No a generalizzazioni». Finadri: «Si faccia prevenzione». Novellini «A breve i varchi»

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Un tema “antico”, come quello del quartiere 5 Continenti e la necessità di risposte nuove per affrontarlo. Da decenni l’area a sud est di Castiglione è in una situazione particolare. Creato dall’imprenditore Barzetti come residenze per i suoi dipendenti, si è trasformato in un’area dove convivono degrado e volontà di riscatto. «Di fatto si tratta di un maxi condominio di 500 persone – spiega il sindaco uscente e ricandidato Alessandro Novellini – perché tutta l’area è sempre stata privata, dalle case, alle aree verdi, alle strade ed ai garage. Il comune non può intervenire. Ed anche quando con fatica siamo riusciti a strappare accordi, sono stati disdettati sempre per la volontà privata».
Una situazione estrema sono i 172 garage interrati, da anni chiusi perché mancano i criteri di sicurezza, come i rapporti aero-illuminanti. «Una situazione che grida vendetta – dice Enrico Volpi –. Lì occorre procedere a “strincerare”, ovvero portare allo scoperto i garage in modo da bonificare e risanare. E questo si può fare con l’aiuto fondamentale della Regione. Per questo abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo prefettizio».
«L’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani ricorda Stefano Finadri – aveva la teoria della “finestra rotta”. Dove c’è degrado urbano aumenta la microcriminalità. Il quartiere per questo va ripulito e deve diventare finalmente vivibile, ma non solo in periodo pre elettorale». Un compito al quale tende anche Lucia Zanotti: «Bisogna aggiustare garage e giardini. Ma io penso ad un coinvolgimento con dei murales, a tema. Partendo dal fatto che su mille persone magari 50 delinquono, ma gli altri no. Non si può generalizzare. Abbiamo 5mila stranieri, in maggioranza sono brave persone».
Sul tema della microcriminalità Finadri ricorda che «le telecamere sono utili, ma non sufficienti perché agiscono “a babbo morto” quando il fatto è successo. Occorre prevenire». Per Volpi non servono «speed check che ti multano ai 55 orari, ma un controllo vero, con i varchi elettronici, più telecamere e più controllo di vicinato». Novellini ricorda che «l’illuminazione è stata migliorata e stiamo facendo test a videocamere di ultima generazione mentre per i varchi elettronici è già pronto il progetto studiato assieme a Confindustria».(fr.r.)
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