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Palazzi: «Spinta sul lavoro». E il Podestà riparte a luglio

«I giovani la priorità». E spunta l’idea di un parking sotterraneo sul lungolago

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MANTOVA. Come si sta 24 mesi dopo? «Qualche capello bianco in più e molto meno in forma fisicamente, ma sono soddisfatto. Sono stati due anni intensissimi e che hanno segnato una svolta per la città, grazie a una squadra mai litigiosa di cui sono orgoglioso». L’amministrazione Palazzi festeggia il suo secondo compleanno e il sindaco dialoga con la Gazzetta sulle prospettive del terzo anno di mandato.

Nel giugno 2016 lei disse che si preparava, dopo l’anno della cultura, a virare sui temi del lavoro. Al netto dell’infinita querelle sulla cartiera, pensa di esserci riuscito?

«Il salvataggio della Valdaro con l’arrivo di Rossetto e Paganella, il mezzo milione di euro per tirocini riservati ai ragazzi così come il bando per gli affitti calmierati per i giovani, gli oltre cento cantieri e soprattutto Mantova Hub con il suo centro ricerche sono risultati oggettivi. I temi della città attrattiva per i giovani e del lavoro saranno al centro anche nei prossimi dodici mesi».

Il centro ricerche è un investimento su un filone di primaria importanza quale il risanamento ambientale. Ma come si passa dai 20 ricercatori previsti alle centinaia di posti di lavoro di cui la città ha bisogno dopo le tante crisi industriali?

«Arriveranno ricercatori che servono alle imprese, che infatti già si stanno interessando, da quelle del polo chimico a Tea e Water &Soil. I ricercatori dovranno promuovere progetti utili alle aziende del territorio, in termini di know how e di lavoro. In Giappone il centro analogo diretto da Mancuso ha generato produzioni per 40-50 milioni nel giro di 4 anni, ma chiaramente non è possibile dire quanti e quali posti si creeranno a Mantova, perché è un progetto di lungo periodo che va misurato in almeno 7-8 anni. Ma apriamo un filone che crediamo possa rappresentare il futuro».

Alla presentazione è rispuntato Boeri, bersaglio di molte polemiche per il suo incarico. Può chiarirne il ruolo?

«Boeri e Mancuso, che si sono conosciuti grazie a noi, stanno lavorando insieme a livello nazionale e discutono anche di Mantova. Ma preciso che entrambi finora non hanno preso un euro (Boeri ha avuto un incarico diretto da 39mila euro per la progettazione di Mantova Hub, mentre Mancuso sarà direttore del centro ricerche, ndr)».

Tre suoi vecchi annunci che non sono stati concretizzati: treno per Verona in mezz’ora entro il 2016, nuovo progetto per la raccolta rifiuti pronto a gennaio 2016, no tax area per nuove imprese.

«Per il treno il piano è stato presentato, ma è complicato intervenire su una linea, la Modena-Verona, che dipende dalle Regioni Emilia Romagna e Veneto: servono circa 1,5 milioni annui. Sulla no tax area, il vicesindaco Buvoli è al lavoro perché ci sono problemi di compatibilità con la normativa nazionale, ma interveniamo su alcuni determinati insediamenti, come si è fatto per favorire Rossetto a Valdaro con la bretella. La differenziata? È una partita complicata per individuare la collocazione dei futuri raccoglitori con tessera digitale, per disegnarli e per i costi. In ogni caso, il prototipo è stato definito, ha un design di qualità ed è tecnologicamente avanzato: non appena lo vedremo realizzato fisicamente, sbloccheremo la produzione».



Un nodo irrisolto e uno risolto male in centro. Il primo è il Podestà: lei avrebbe voluto far partire il cantiere nell’estate 2015, siamo ancora fermi.

«Entro i primi di luglio approveremo il progetto e subito dopo i lavori inizieranno. In due anni si arriverà ad eliminare i ponteggi. Sulla destinazione d’uso del palazzo una decisione non è stata presa, come sapete la struttura è molto particolare. Mi faccia però dire una cosa che prescinde dal progetto: le opposizioni su questo tema si sono comportate in maniera inaccettabile, cercando di impedire l’arrivo dei 9 milioni dal Cipe. Se i lavori si faranno, è solo grazie allo stanziamento di Renzi. Le opposizioni, pur di ostacolare la mia giunta, con quell’esposto alla Corte dei Conti hanno messo a rischio risorse importanti per la città. I progetti finanziati dal Cipe con quella delibera erano molti per varie città e solo a Mantova qualcuno si è opposto».

Veniamo al nodo mal risolto: la domus di piazza Sordello. Cosa intende fare?



«Ho sensibilizzato il ministro Franceschini: una soluzione diversa andrà trovata. Ma serve condivisione con la Sovrintendenza, con la quale la collaborazione per noi è necessaria».

Lei ha spesso citato l’idea di un nuovo parcheggio in centro senza sbilanciarsi oltre. Passi in avanti?

«Sì, abbiamo realizzato e sottoposto alla sovrintendenza uno studio di fattibilità per 100 posti auto interrati sul lungolago, sotto all’attuale parcheggio di fronte al museo dei vigili del fuoco. Del resto allontanarsi dal centro non avrebbe senso. Siamo agli albori del progetto, che potrebbe costare tra i 3 e i 5 milioni di euro: soldi che al momento non abbiamo. Stiamo sondando operatori privati, poi vedremo se procedere da soli o meno».

Parliamo di politica. Renzi aveva definito necessario aprire il Pd, ma negli ultimi mesi pare aver pensato soprattutto a correre alle urne.

«Il clima di incertezza e il ritorno al proporzionale sono purtroppo il frutto della vittoria del No al referendum e credo che oggi molti si siano pentiti di quel voto. Il Pd deve concentrarsi sui contenuti, perché a differenza dei movimenti populisti se non lo fa ne paga le conseguenze. Renzi ne è consapevole, come ne era consapevole quando, al governo, realizzò progetti senza precedenti come i 2,1 miliardi di euro per le periferie. Il segretario era ripartito su questi temi dopo il 4 dicembre, ma poi l’agenda è cambiata nel momento in cui Mattarella ha chiesto al Parlamento di occuparsi di legge elettorale».

Entro un anno si voterà anche per le regionali. Che giudizio dà del mandato di Maroni? E del vostro probabile candidato Giorgio Gori?

«Non so se toccherà a Gori, ma di certo sarebbe l’espressione non Milano-centrica dei tanti sindaci Pd che lavorano bene in Lombardia. Con Maroni ho avuto un rapporto di correttezza istituzionale, ma su alcuni nodi attendiamo risposte da troppi anni dalla Regione. Penso alle infrastrutture: da 15 anni non si sa se si farà la Mantova-Cremona e questo tiene bloccata la tangenziale sud-est. Ai candidati governatore chiederò chiarezza su questo».

Gabriele De Stefani
 

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