Assmann: grazie Mantova, mi avete restituito fiducia
Lettera aperta del direttore del Ducale reintegrato dal Consiglio di Stato. «Ho già ripreso il lavoro a pieno regime, il mio impegno non verrà mai meno»

MANTOVA. Il direttore di Palazzo Ducale, Peter Assmann, scrive ai mantovani. Una lettera aperta per ringraziarli di essergli stati vicino nei giorni più duri della battaglia legale, tuttora in corso, sulla riforma Franceschini che ha aperto le porte di molti musei italiani a direttori stranieri, portando l'austriaco Assmann a Mantova.
«Le ultime settimane sono state per me molto difficili, a seguito di una vicenda - a tutti nota - che mi ha spiazzato, deluso, ferito personalmente e professionalmente. La recente decisione del Consiglio di Stato mi ha restituito fiducia, dignità e buona parte dell’entusiasmo con cui ho lavorato fin dal primo giorno a Palazzo Ducale, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Riprendo oggi (ieri, ndr.) a pieno regime (anche se, per la verità, mai ho smesso di seguire i progetti in corso) confidando che a fine ottobre la giustizia italiana - con tempi e modi difficilmente comprensibili a un cittadino europeo con passaporto austriaco - chiuda definitivamente una pagina sgradevole per tutti: in primis la mia famiglia e i miei più vicini collaboratori».
Tre settimane fa il Tar del Lazio aveva bocciato i direttori di cinque musei statali, nominati due anni fa. Pochi giorni fa la marcia indietro: i direttori stranieri dei musei possono tornare al loro posto. Il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del Tar, cancellandone temporaneamente gli effetti. È stata fissata per il 26 ottobre l’udienza pubblica per decidere nel merito le questioni di legittimità delle nomine dei direttori dei musei.
Ma ecco le parole di ringraziamento: «Guardando però, come è mia abitudine, al lato positivo dei casi della vita _ dice Assmann - desidero ringraziare i tanti (singoli individui, enti, istituzioni, associazioni pubbliche e private) che non soltanto mi hanno espresso solidarietà, ma si sono concretamente mobilitati con dichiarazioni alla stampa, raccolte di firme, attività sui social network, lettere al ministero. Essere chiamato a guidare Palazzo Ducale mi aveva onorato e fatto sentire cittadino del mondo; vedere certe persone e istituzioni schierarsi apertamente, senza far calcoli politici o diplomatici, mi ha fatto sentire uno di voi.
Nell’impossibilità di menzionare tutti senza dimenticare qualcuno, mi sia consentito citare lo staff di Palazzo Ducale, il comitato scientifico, il cda e in particolare il dottor Stefano L’Occaso che, con grande disponibilità e professionalità, in questi giorni ha voluto condividere e fattivamente supportare ogni mia progettualità. A tutti, la promessa che non verrà meno il mio impegno per il Palazzo e per la città che mi ha accolto, così da ripagare con gli interessi gli attestati di amicizia e stima».
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