Il compagno ha tentato di strangolarla
Trenta giorni: questa la prognosi della giovane donna che giovedì sera è stata picchiata dal compagno convivente rientrato ubriaco fradicio a casa

MANTOVA. Trenta giorni di prognosi. Così recita il referto con la quale la giovane donna che giovedì sera è stata picchiata dal compagno convivente rientrato ubriaco fradicio a casa, è stata dimessa dal pronto soccorso. Il fatto è successo in viale Lombardia. Per fortuna la donna, 29 anni e madre da appena un mese, se l’è cavata. Ma le varie ferite da lei riportate raccontano di una furia cieca e assassina.
La donna presentava graffi al volto e alle braccia, e varie ecchimosi sparse su tutto il corpo. Il compagno, secondo quanto ricostruito, le ha sbattuto la testa varie volte sia contro il pavimento che contro una parete, e ha persino tentato di strangolarla. Ai poliziotti che sono intervenuti l’altra sera, a Lunetta, la giovane ha raccontato che quella non era nemmeno la prima volta che lui la picchiava.
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Era già successo, e lei era persino in cinta. Ma non l’aveva denunciato. Dopo l’aggressione di giovedì sera, il compagno violento è stato arrestato dalla polizia e ora deve rispondere di lesioni aggravate. Venerdì mattina è comparso davanti al giudice che ha convalidato l’arresto. È stato rimesso in libertà, ma dovrà stare lontano dalla famiglia e dall’abitazione di Lunetta almeno fino al 30 giugno, quando ci sarà l’udienza in tribunale. Questa la misura cautelare che è stata chiesta dal pubblico ministero Giacomo Pestelli che si sta occupando delle indagini.
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