Puzze, nuovi controlli a Castelletto e a Valdaro
L’Arpa ha installato i rilevatori di odori nell’aria: resteranno sino a metà luglio. È la seconda compagna. Sotto monitoraggio anche il quartiere Melograno
Sandro Mortari
MANTOVA. È partita a metà giugno la seconda campagna di monitoraggio di Arpa per scoprire l’origine dell’odore molesto che da un anno e mezzo si avverte, a carattere periodico, nella zona di Valdaro e di Castelletto Borgo.
Dopo che il primo screenig condotto a febbraio aveva escluso una emergenza sanitaria per la zona, segnalando la presenza nell’aria di varie sostanze, adesso si punta ad individuarne la provenienza. I radielli, gli strumenti di rilevazione, sono stati posizionati a Valdaro, tra via di Capi e strada Acque Alte, nel piazzale della Motorizzazione civile e nel quartiere Melograno di Castelletto (sotto Roncoferraro).
Il posizionamento è stato concordato con le famiglie che maggiormente avevano subìto il disagio dei cattivi odori. Il monitoraggio andrà avanti sino a metà luglio. Nel contempo, la Polizia locale e il Settore ambiente stanno conducendo una serie di indagini sulle autorizzazioni in possesso delle aziende del territorio.
Durante l’assemblea di maggio dei residenti, nel corso della quale era stata concordata la seconda campagna di monitoraggio dell’aria, era stato sollevato il problema delle tante autocisterne che trasportano sostanze chimiche da e per il vicino polo chimico, che parcheggiano a Valdaro con i bocchettoni aperti. La Polizia locale da qui a metà luglio effettuerà controlli anche in questa direzione.
A differenza della zona di Valdaro dove vengono percepiti odori molto forti e pungenti che farebbero pensare a sostanze chimiche presenti nell’aria, al Melograno insistono molestie olfattive di natura diversa che si manifestano, a detta dei residenti, in orari e in periodi completamente diversi rispetto ai primi. Per questo i radielli posizionati nel quartiere sono stati tarati per ricercare sostanze in aria diverse da quelle di Valdaro.
Nella campagna di febbraio gli strumenti avevano rilevato la presenza nell’aria di toluene, etilbenzene, metaxilene e, solo in una postazione, di stirene sopra la soglia di rilevabilità, tutte, però, in concentrazioni minime. Benzene, isolpropilbenzene, naftalene e butilbenzene, sostanze, come quelle precedenti, lavorate nel vicino polo chimico, erano sotto la soglia di rilevabilità.
Da novembre 2015 tra i consiglieri comunali di riferimento di quella periferia divisa in due tra Mantova e Roncoferraro (Laura Bonaffini e Luigi Rosignoli del Pd per Mantova e Luca Garabelli per Roncoferraro), i residenti, il settore ambiente e la Polizia locale coordinati dai due assessori Murari e Rebecchi, «va avanti un lavoro di costante confronto, raccolta dati e collaborazione - dice la Bonaffini –. Questo ci ha consentito di determinare il percorso più efficace e sicuro per fornire alla gente le risposte che ci chiede. Fondamentale è la presenza in questo progetto dei tecnici di Arpa ed Ats».
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