Dagli affitti un incasso di 220mila euro per il Comune
La mappa di locali, chioschi e terreni dati in concessione per attività commerciali e di volontariato
di Sandro Mortari
COMUNE. Circa 220mila euro. Tanto incasserà quest’anno il Comune dagli immobili di proprietà dati in affitto o in concessione a privati e associazioni. Una cifra che, secondo Forza Italia, è inferiore alle reali potenzialità del patrimonio immobiliare. La richiesta, dunque, è quella di aumentare al più presto i canoni per adeguarli ai valori di mercato.
Nel mirino dell’opposizione finiscono ancora una volta i vari circoli Arci sparsi per la città. I consiglieri comunali azzurri hanno raccolto, in maniera certosina, i dati riferiti a ognuno. Così, l’Arci Cinciana paga zero euro di concessione (e andrà avanti così sino al 6 maggio 2022) avendo avuto in diritto di superficie il terreno di via Spiller dove ha realizzato le proprie strutture. Paga, invece, 4.620 euro all’anno il circolo Arci Salardi che si trova nell’ex istituto Soncini di via Vittorino da Feltre (il contratto scadrà a fine 2020). Il canone, invece, per l’Arci Te Brunetti (via Visi) sino al 5 luglio 2022 sarà di 3.211,20 euro. Quello del circolo Arci Mantova, a Borgochiesanuova (scadenza fine 2022) è di 5.721,60 euro, mentre l’Arci Virgilio, all’interno del palazzo del Mago, 4.910,08 euro fino al 3 ottobre 2022. Il canone più caro è quello che sborsa l’Arci Bocciofila: 16.140 euro all’anno per utilizzare le strutture di viale Te.
Nella ricorrente polemica con i circoli che godono già di agevolazioni fiscali, l’opposizione in consiglio comunale rimprovera loro una concorrenza sleale con gli altri locali simili che somministrano bevande e cibi e pagano le tasse senza sconti. La replica, anch’essa ricorrente, è che quei circoli svolgono comunque una funzione sociale, sono un punto di aggregazione per giovani e anziani e propongono varie attività culturali.
Il Comune è anche proprietario dei locali, sotto il Palazzo della Ragione, dove si trova il bar Libenter: il titolare Massimiliano Caltagirone paga un affitto di 25.877,40 euro all’anno. Altri locali affittati a privati per attività commerciali riguardano il bar all’interno del palazzo di giustizia (10.682,55 euro, coop Multiservizi), il cinema teatro Ariston (zero euro fino all’11 settembre 2035, con 63.752,27 euro a scomputo oneri per una serie di lavori fatti da parte della Protti gestione spettacoli), uno spazio in viale Fiume per la Maggioli spa, partner del Comune nella gestione delle contravvenzioni (522,01 euro all’anno fino al 27 ottobre di quest’anno).
La Canottieri Mincio versa 5mila euro all’anno, sino al 30 aprile 2035 per l’utilizzo delle aree della sua sede in via San Giovanni Bono a Cittadella. Poi c’è tutta la partita dei chioschi in piazza Virgiliana e nei giardini del Te, dove i canoni per le concessioni (in scadenza tra il 2019 e il 2021) sono molto diversificati. E ci sono i punti vendita del pesce: Lanfranchi, in viale Asiago, paga 2.781,08 euro all’anno, Visentini, in via Pescheria,6.828,20 euro.
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