MANTOVA. Una società unica tra Tea e Sisam, da costituire entro il 2018, per gestire a livello provinciale il ciclo idrico integrato, dagli acquedotti ai depuratori, pronta ad investire oltre 300 milioni di euro. È il progetto presentato mercoledì 26 luglio da Tea e Sisam prima alla Provincia e all’Ufficio d’ambito e poi, nel corso dell’assemblea, ai soci del gruppo Tea. Si tratta del famoso gestore unico dell’acqua su cui si stava lavorando da tempo e che adesso vede delineato il percorso per raggiungere l’obiettivo.
Il progetto prevede di unire i rami di azienda che si occupano di acqua in un’unica società a totale partecipazione pubblica. I soci saranno soltanto due: Tea spa con il 75% e Sisam spa con il restante 25%. «Particolari accordi - si legge in un comunicato di Tea diffuso al termine della presentazione del progetto agli enti competenti - tuteleranno i livelli di servizio territoriali e occupazionali al fine di permettere il mantenimento dell’esperienza accumulata nei territori serviti».
L’aggregazione prevede due fasi distinte. La prima è quella relativa alla fusione dei due rami d’azienda in un’unica società che sarà, poi, il gestore unico del ciclo idrico integrato. La società veicolo è già stata individuata in Aqua, di proprietà Sicam, a sua volta tutta di Sisam, e di Tea Acque (partecipata al 60% da Tea e per il 40% da un privato). Entro maggio 2018 sarà conclusa la prima fase in cui Tea acque e Sicam affitteranno ad Aqua i rami d’azienda dell’acqua in modo di avere già, a quella data, il gestore unico del ciclo idrico (Aqua).
La seconda fase prevede che Tea acque proceda alla fuoriuscita del socio privato. Una volta diventata tutta pubblica, si fonderà, tra il 2021 e il 2025, con Sicam in Aqua che, a quel punto, sarà tutta pubblica con la partecipazione di Tea al 75% e di Sisam al 25%.
Quelle due date non sono citate a caso. Rappresentano, infatti, le scadenze delle attuali convenzioni di Aimag (2025) con i Comuni di Borgofranco, Moglia, Poggio Rusco, Quistello, Revere, San Giacomo delle Segnate e san Giovanni del Dosso, e di Ireti (2021) con i Comuni di Viadana e Gazzuolo. Nel 2025 scadranno anche le convenzioni di Tea. La legge consente, nel caso di gestore unico, di prorogarle tutte per ammortizzare le spese di fusione e consentire al gestore unico di fare investimenti per oltre 300 milioni di euro.
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