Sempre più vecchi e con meno aiuti
Come si vive da anziani in provincia di Mantova tra pensioni da mille euro, welfare inadeguato e collegamenti scarsi
di Monica Viviani
MANTOVA. «Ci troviamo di fronte a una società sempre più vecchia e a una generazione che ha una grande paura dell’isolamento. Dall’altra parte abbiamo politiche di welfare non adeguate al cambiamento e un sistema che grava troppo sulle famiglie». A raccontarci come si vive oggi da anziani in provincia di Mantova è Carlo Falavigna, segretario dello Spi Cgil, mentre ci illustra i risultati di una ricerca regionale commissionata dal sindacato all’associazione Ires Morosini.
SEMPRE PIÙ VECCHI. Ne emerge intanto che la Lombardia è una delle regioni italiane che presenta il maggior numero di over 65: con oltre 2 milioni sono il 21,9% della popolazione. E siamo arrivati al punto in cui il saldo naturale negativo non viene più compensato dall’immigrazione (la popolazione straniera in Lombardia costituisce 11,5% del totale). Mantova con Pavia e Cremona è una delle province che registra il maggior numero di over 65 (23,1%) e over 75 (12,1%). «E il calo migratorio, iniziato dal 2010 soprattutto nella zona di Mantova, porterà la popolazione a invecchiare a ritmi molto più veloci».
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WELFARE DA RIVEDERE. I Comuni più coinvolti dall'invecchiamento della popolazione sono quelli di dimensioni medio-piccole (sotto i 50mila abitanti) che dovranno rimodulare, è l’indicazione che emerge dall’indagine Cgil, le politiche di welfare tenendo conto della crescente domanda sociale e dei nuovi bisogni. «Una domanda che cambia con l’aumentare della vita media e con il trasformarsi delle famiglie, oggi sempre più monogenitoriali o comunque frammentate». Basti pensare che nella nostra provincia siamo passati da un numero medio di componenti dei nuclei famigliari di 2,6 del 2001, a 2,4 del 2015. «Ma cosa accade se contemporaneamente all’allentamento delle maglie delle reti famigliari - si chiede la ricerca - diminuiscono anche le persone potenzialmente in grado di prendersi cura degli anziani fragili?»: la cosiddetta “assistenza informale” si è infatti più che dimezzata negli ultimi decenni e, è la previsione, in futuro vedrà crescere sempre di più la domanda di servizi pubblici e badanti.
UNA PENSIONE DA MILLE EURO. Per quanto riguarda le pensioni sono la fonte di reddito principale per il 29,6% della popolazione in provincia di Mantova e il 30% non raggiunge i 1.000 euro al mese. In Lombardia gli over 65 che percepiscono una pensione sono 2.032.922, vale a dire il 92,7% dei residenti nella stessa fascia d'età; il reddito pensionistico annuo medio in Lombardia è di 20.181 euro, le donne pensionate sono più degli uomini ma con importi inferiori (16.706 contro 23.665) del 30%. Passando al dato provinciale: gli over 65 in provincia di Milano percepiscono mediamente 4.450 euro in più all'anno rispetto ai residenti nelle province di Brescia o Mantova e questo è dovuto a un maggior numero di pensionati e a pensioni più elevate. Detto ciò, in Lombardia il 28,8% degli over 65 percepisce un reddito pensionistico inferiore ai 1.000 euro al mese con percentuali superiori alla media nei territori di Brescia (33,6%), Sondrio (32,7%) e Mantova (31,6%) . In particolare a Mantova su 88.881 percettori di pensione l’importo medio annuo è di 17.456, per il 28,8% inferiore ai 1.000 euro, per il 30,1% tra i 1.000 e i 1.500 euro
Prendendo in considerazioni importi medi mensili riferiti alle sole pensioni di anzianità, Mantova, insieme a Como, si colloca al di sotto della media regionale (1.144 euro) con appena 1086 euro. Riassumendo: «Le condizioni di maggiore criticità si riscontrano fra le donne e nei comuni di dimensioni medio piccole e Mantova insieme a Sondrio, Brescia e Como rientra fra le aree maggiormente vulnerabili a livello regionale».
IL DRAMMA SOLITUDINE. Dalla ricerca emerge che il non poter raggiungere luoghi di socializzazione si trasforma spesso in fattore di esclusione sociale. La maggior parte degli anziani si sposta a piedi e in bicicletta, mentre pochi usano il trasporto pubblico. Nelle aree rurali risultano difficoltosi i collegamenti pubblici e questo influisce negativamente sulla possibilità di accesso a servizi fondamentali quali quelli sanitari e socio-assistenziali.
CASE VECCHIE. In provincia di Mantova su 5.1282 abitazioni abitate da over 65 il 22,9% è stato costruito prima del 1946 (è del 17% la media lombarda), il 35,8% prima del 1961 (32,9% la media lombarda): insomma le case vecchie sono circa 58,7% contro una media lombarda del 49,9%. Inoltre il 28,8% sono abitazioni con almeno due piani di cui il 74,1% senza ascensore. «I problemi sono molteplici - conclude Falavigna - dalle barriere architettoniche all’isolamento soprattutto nelle zone rurali dove gli anziani restano soli in grandi case con spese che non riescono più a reggere». Di qui l’invito ai Comuni a migliorare le politiche urbanistiche con l’obiettivo di promuovere soluzioni abitative anche alternative alle residenze sanitarie assistenziali perché «occorrerebbe consentire all’anziano di poter scegliere il luogo in cui vivere le diverse fasi del suo invecchiamento».
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