Rebus in consiglio. Esposto del Pd al prefetto
La denuncia: «Rinunce non regolari. Atti di non accettazione preventiva già firmati». Il sindaco: «Grave se risulterà vero». La Savi non entrerà in consiglio
di Francesco Romani
RONCOFERRARO. Nuova svolta nella vicenda della surroga del consigliere Dino Bottura, Lega Nord, il cui sostituto è essenziale per dare alla traballante maggioranza del sindaco Federico Baruffaldi l’ultimo voto necessario stasera per evitare il commissariamento. Il gruppo Pd, passato all’opposizione, dopo avere fatto mancare il numero legale e poi bocciato giovedì il nome di Claudia Serafini proposto come nuovo consigliere, ieri ha inviato un esposto urgente al prefetto sostenendo che i due candidati che precedevano la stessa Serafini ed ai quali spettava prima di lei l’incarico di sostituzione, Dino Baraldi e Benedetta Savi, non avrebbero riconosciuto alcuni documenti riguardanti la rinuncia alla nomina. Documenti che avrebbero portato all’individuazione della terza dei non eletti, la Serafini appunto.
«Noi abbiamo votato no all’ingresso della Serafini – spiega il capogruppo Pd Luca Garabelli – perché la procedura che è giunta ad individuarla per surrogare Bottura non è per nulla chiara. Anzi. È densa di aspetti che abbiamo chiesto al prefetto, che è rappresentante del governo, di chiarire. Visto che voteremo fra poche ore (il consiglio comunale è convocato lunedì 31 luglio alle 20.30 ndr), abbiamo invitato a verificare quanto affermano i due candidati che precedono nell’ordine la Serafini, cioè Dino Baraldi e Benedetta Savi. Ovvero che esistono documenti di rinuncia in bianco, non datati e che quindi non sono conformi alla legge, ma già firmati. Questi documenti sono stati firmati realmente da Baraldi e dalla Savi? Baraldi poi non risulta avere consegnato in Comune la propria rinuncia. Inoltre non sono possibili le rinunce “preventive”, se non in caso di ineleggibilità. La rinuncia si può fare solo da consigliere. Quindi si dovevano fare due distinti consigli comunali prima per Baraldi poi per la Savi. Chiediamo che la cosa venga chiarita per evitare di avallare una procedura non corretta».
Per il sindaco Baruffaldi «se la cosa è vera, è grave e va verificata per chiarire ogni aspetto. In merito alla scelta di accettare come valide le rinunce preventive, è una procedura abbreviata ed accettata comunemente». Lo stesso Baruffaldi ha raccolto ieri mattina dalle mani della consigliere Savi, che per errore non era stata convocata lo scorso consiglio, la rinuncia firmata. Nella giornata di oggi verrà quindi nuovamente convocata Claudia Serafini. Il Pd, che ha ricevuto una diffida formale della Prefettura a favorire la surroga, potrebbe astenersi. Il passaggio successivo sarà il bilancio che, passando, farà restare in carica il sindaco con un’inedita maggioranza Lega-civici con il Pd, suo ex alleato, all’opposizione.
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