Lievita il costo della ciclabile di Belfiore. Servono altri 200mila euro
Per fortuna che c’era la fideiussione, ma è costata più del previsto: 1.129.625,22 euro contro i 950.467,65 euro previsti

MANTOVA. Per fortuna che c’era la fideiussione. La ciclabile infinita di Belfiore (900 metri) è costata più del previsto: 1.129.625,22 euro contro i 950.467,65 euro che i lottizzanti del vecchio piano attuativo monsignor Martini si erano impegnati a convertire in opere pubbliche anzichè versarli in contanti come oneri di urbanizzazione.
Se non ci fosse stata la vecchia polizza sottoscritta dagli attuatori nel 2004, oltre al danno di una ciclabile arrivata con 13 anni di ritardo il Comune avrebbe subìto anche la beffa di dover sborsare di tasca sua la differenza, 201mila euro. E invece, tutto si è risolto per il meglio con l’utilizzo della somma precedentemente accantonata. Ma quanta fatica per ottenerla. Tutto parte il 19 maggio 2004 quando il Comune approva il piano attuativo monsignor Martini.
I lottizzanti firmano la convenzione urbanistica in base alla quale invece di cedere aree per le attrezzature pubbliche oppure di monetizzarle pagando all’ente locale 950.467,65 euro, si impegnano a realizzare, per quella cifra, una ciclopedonale tra Belfiore e Valletta Paiolo. A garanzia della realizzazione dell’opera, presentano le polizze fideiussorie. Il 22 febbraio 2010 la coop muratori La Leale di Roncoferraro diventa proprietaria di alcune aree all’interno del piano e subentra nelle obbligazioni assunte dai vecchi lottizzanti. A garanzia della realizzazione della ciclabile, la società presenta una polizza fideiussoria rilasciata da Unipolsai.
Le cose vanno male e il 22 dicembre 2015 il tribunale di Mantova dichiara il fallimento della Leale. Il Comune, nel gennaio 2016, chiede alla compagna di assicurazioni di pagare i 201.092,18 euro garantiti dalla fideiussione. In marzo Comune e consorzio MonMart (investitori mantovani più Condotte immobiliare di Roma, dopo che la Leale si è dissolta) sottoscrivono la convenzione in base alla quale i privati si impegnano a realizzare la ciclabile e il Comune a versare la polizza.
Tutto a posto? No. Unipolsai si rifiuta di pagare e inizia una causa legale contro il Comune che si risolve solo a fine novembre quando la compagnia, dietro un’ordinanza del tribunale, versa i 201mila euro nelle casse di via Roma. Nel frattempo, i lavori della ciclabile sul cavalcavia proseguono a singhiozzo e si concludono il 15 maggio scorso.
I commenti dei lettori