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Ecco lo scout speed. L’autovelox è invisibile

Sarà usato in sei Comuni il dispositivo che resta nascosto agli utenti della strada Montato su un veicolo in movimento e non segnalato: impossibile capire dov’è

di Francesco Romani
1 minuto di lettura
ASOLA. Arriva anche nel Mantovano lo scout speed, il micro autovelox che si installa a bordo di auto in movimento e che non ha l’obbligo di essere segnalato. Ad acquistarlo, ad un costo complessivo di oltre 47mila euro comprendente anche l’addestramento degli operatori, il Comune di Asola in quanto capofila della polizia associata fra sei amministrazioni (Asola, Acquanegra, Canneto, Gazoldo, Mariana e Piubega), territorio dove sarà quindi utilizzato. Ma cos’è lo “scout speed”?

L’ultimo ritrovato in termini di rilevazione della velocità funziona così: all’interno di un’auto nella disponibilità della Polizia locale che circola normalmente sulla strada, viene collocata una piccola telecamera all’altezza dello specchietto retrovisore sul parabrezza. L’apparecchio è in grado di rilevare la velocità delle auto in circolazione nello stesso senso di marcia (sia davanti che dietro) dell’auto della polizia, anche a distanze elevate, sia nell’opposta carreggiata con senso di marcia inverso. Se l’automobilista, ignaro di ciò, supera i limiti di velocità, viene multato.

Nessuna possibilità per l’automobilista di capire dove si trova il micro-autovelox: non è infatti segnalato esternamente (come lo sono gli autovelox fissi oppure quelli mobili) e ovviamente nemmeno a bordo strada, essendo montato all’interno di un veicolo che si sposta. Non è rilevato dai moderni apparecchi che funzionano sugli smartpohne o sui navigatori satellitari e infine funziona anche di notte attraverso i raggi infrarossi.

Nessuno scampo, quindi per gli automobilisti anche se recentemente diversi giudici di pace hanno annullato le contravvenzioni emesse con questo metodo proprio per la mancata segnalazione preventiva. Inoltre l’eventuale foto frontale del veicolo multato presupporrebbe, per motivi di privacy la cancellazione dell’immagine e quindi la contestazione immediata. Ma la casistica, essendo lo strumento relativamente nuovo, è ancora ambigua.

Il costo della nuova apparecchiatura è stato sostenuto grazie ad un contributo della Regione Lombardia che nel marzo scorso ha concesso un cofinanziamento di 20mila euro al progetto “Obiettivo sicurezza nei Comuni dei fiumi e delle torri 2017” al quale aderiscono le sei amministrazioni dell’area asolana e del medio mantovano.

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