La Fondazione vende l’ex stamperia voluta dai Gonzaga
Base d’asta 70mila euro per l’edificio del ’500. I soldi serviranno per sanare il bilancio e tentare il rilancio
di Francesco Romani
SABBIONETA. La fondazione Isabella Gonzaga onlus mette all’asta (base 70mila euro, offerte entro fine mese) la sede dell’ex Stamperia, parte del Convento dei Carmelitani. Il complesso immobiliare, edificato a partire dal 1580, si trova in pieno centro storico, fra le vie Gonzaga e Colonna. L’edificio, ormai in disuso, ha un forte valore storico ed è tutelato come bene artistico. Fu voluto da Vespasiano Gonzaga, che autorizzò l’insediamento all’interno delle mura di una piccola comunità di frati carmelitani ai quali donò convento e chiesa. Nel 1652 il convento venne chiuso per mancanza di monaci. Sedici anni più tardi l’ultimo duca di Sabbioneta, Nicola de Guzman lo fece riaprire. Nel 1683 venne consacrata l’attuale chiesa del carmine. Il monastero, che ospitò anche una stamperia, fu in seguito definitivamente chiuso ed utilizzato come Orfanotrofio femminile gestito dalle Ancelle della carità. Nel 1993 venne riconvertito a comunità per alloggio minori “Federica Serini”, la cui operatività è stata sospesa nel 2015 dalla Fondazione Gonzaga, che gestisce anche la casa di riposo per anziani Serini.
Proprio la necessità di mettere a norma la vecchia Rsa ha convinto nel 2008 l’amministrazione a dare in gestione per 30 anni la casa di riposo al Csa con l’impegno di costruire un nuovo edificio aumentando così i posti letto. Ma quella convenzione, senza ulteriori accreditamenti da parte della Regione si è dimostrata capestro per la Fondazione Gonzaga, che dal 2003 ha sempre visto il bilancio il perdita. Con la chiusura della Comunità alloggio, nel 2015 anche la seconda fonte di finanziamento si è interrotta. La nuova gestione con l’assessore Claudio Balestrieri come presidente ha riportato in utile nel 20016 il bilancio (+5.200 euro) lasciando inalterati i debiti (circa 100mila euro). «Con la vendita – spiega il presidente – ci proponiamo di dare un ulteriore risanamento ai conti unica precondizione per poter puntare poi ad rilancio come housing sociale, luogo di aggregazione culturale, promozione dell’artigianato locale. Un progetto che potrà partire solo quando i conti saranno in ordine».
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