Area all’asta, risorge il progetto Paiolo
Il curatore fallimentare mette in vendita i terreni del piano. Nuovo ospedale: chi li compra potrà costruire case e negozi
di Sandro Mortari
MANTOVA. Torna d’attualità il piano Nuovo ospedale che, se l’anno scorso non fosse finita gambe all’aria la società proponente, avrebbe già fatto sorgere case, uffici e aree commerciali di fronte al nuovo ingresso del Poma, là dove una volta c’era il quarto lago di Mantova, il Paiolo. A Nemmeno un anno di distanza dal fallimento della Pitentino srl, e dopo che gli ambientalisti pensavano di essere riusciti a mettervi sopra una pietra tombale, quel piano riemerge dalle nebbie con la possibilità di essere realizzato. Vanno, infatti, all’asta i terreni compresi tra via Lago Paiolo, via Donati e via Nenni, un’area al Trincerone ritenuta di pregio dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
Chi se l’aggiudicherà potrà realizzare il piano attuativo approvato dal consiglio comunale nel 2009 e in scadenza nel 2019, con buone possibilità di essere prorogato di tre anni. Lì sarebbe dovuta sorgere una nuova propaggine della città in grado di ospitare quasi mille abitanti teorici. Lì sono previsti, infatti, edifici residenziali, commerciali e direzionali affacciati su una piazza in cui scorre una parvenza del vecchio canale Paiolo, con tanto di parcheggio sotterraneo. Un insediamento, voluto dal centrosinistra della giunta Brioni, che subito scatenò violente polemiche, sedate solo quando arrivò la notizia del fallimento della Pitentino srl.
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Quella di adesso, per i tanti cittadini di Mantova che si erano battuti contro quella che ritenevano una colata di cemento inutile per la città, non è certo una buona notizia.
All’asta andranno 96.224 metri quadrati di area verde a sud della città ad un prezzo base di 3 milioni 840mila euro. Le offerte andranno presentate entro le ore 17 del 7 settembre prossimo al curatore fallimentare Enrico Voceri che il giorno successivo, nel suo studio di piazza Cavallotti 1, aprirà le buste. In caso di un’unica offerta non inferiore al prezzo di base il lotto unico verrà aggiudicato; se, invece, l’offerta sarà inferiore al prezzo di base (quello minimo è di 2 milioni 880mila euro) verrà aggiudicato all’unico concorrente se il curatore riterrà difficile spuntare un prezzo superiore nel corso di una seconda asta. Se ci saranno più offerte si procederà ad una gara al rialzo partendo dall’offerta più alta, con rilanci di 10mila euro. Come spesso accade in questi casi, è probabile che la prima asta vada deserta in modo da costringere il curatore ad un secondo appuntamento con lo sconto. Già con il prezzo fissato si profila l’affare visto che quei circa 100mila metri quadrati di terreno, una decina di anni fa, erano costati circa 10 milioni di euro alla Pitentino srl, società costituita da Bottoli spa e dalla laterizi Brioni. A cui vanno aggiunti i costi per la progettazione del piano attuativo, firmata dall’archistar Podrecca, e per le opere di urbanizzazione (poi bloccate a causa delle difficoltà finanziarie della società) quantificati in circa 8 milioni.
Chi si aggiudicherà i terreni erediterà, come detto, il piano attuativo contestatissimo dagli ambientalisti e che ha perso l’autorizzazione paesistica, scaduta nella scorsa primavera. Il futuro lottizzante dovrà, quindi, avanzare una nuova richiesta in Comune, a cui sarà difficile opporsi.
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