Aggredisce il vicino con la spranga di ferro
Botte e insulti a palazzo del Mago, poi nuovo assalto due giorni dopo: l’inquilino si barrica in casa

MANTOVA. «Basta strumentalizzarci per motivi politici. Noi non viviamo in un tugurio. A Palazzo del Mago ci sono dei problemi più che altro legati all’inciviltà di alcune persone che vi abitano, ma non siamo abbandonati a noi stessi». Un’inquilina che risiede lì da più di 20 anni insorge contro i consiglieri comunali di Forza Italia Giuliano Longfils e Pier Luigi Baschieri che, dopo un sopralluogo, hanno descritto quel posto come un inferno. «Non è vero - dice - che ci sono i rifiuti fuori dall’ingresso. Quelli fotografati erano gli ingombranti messi lì la sera prima affinchè la mattina successiva Tea li ritirasse. E infatti, non ci sono più da due settimane».
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Quanto alle pulizie, «ogni settimana arriva l’impresa per gli spazi comuni, mentre gli inquilini si occupano del loro piano. E due volte al mese c’è chi pulisce il giardino. Due volte al giorno, poi, passano i vigili di quartiere. Inoltre, ci hanno detto che da settembre metteranno le telecamere per controllare gli ingressi abusivi. Quanto ad Aster, i suoi tecnici sono presenti e il portierato sociale funziona: non organizza solo gite, ma cerca di aiutare gli inquilini più anziani, compila loro l’Isee e, soprattutto, dirime le controversie che si aprono tra inquilini. Quattro anni fa sì che eravamo abbandonati a noi stessi, non adesso».
Eppure, all’interno del palazzo continuano a verificarsi episodi di cronaca nera. Come quelli che, nel giro di pochi giorni, hanno coinvolto le stesse persone. E che hanno costretto un inquilino a rivolgersi ai carabinieri dopo che era stato aggredito e minacciato da uno scalmanato. La prima volta è successo qualche giorno fa quando, per una banalità, per raggiungere casa aveva urtato una bici messa da un altro inquilino nel corridoio. «L’hai fatto apposta» aveva gridato il proprietario prima di sferrare un pugno in pieno volto all’inquilino.
Che si era prontamente scusato, pur rilevando che nelle parti comuni del palazzo non potevano essere lasciati oggetti incustoditi che intralciavano l’accesso. L’aggressore non aveva sentito ragioni. Dopo le botte aveva ripreso ad insultarlo. Una volta chiamata l’ambulanza, il ferito doveva essere scortato dai carabinieri perché l’uomo continuava ad inveire contro di lui, brandendo una sbarra di ferro. Una volta in ospedale, gli venivano assegnati 5 giorni di prognosi per una contusione al volto.
Due giorni dopo l’incubo per il malcapitato si è ripetuto. L’aggressore si è presentato davanti alla sua porta e, con una sbarra di ferro, ha iniziato a colpirla gridando frasi minacciose all’indirizzo dell’uomo, barricatosi nell’appartamento con il figlio minorenne. Anche in questo caso si è reso necessario l’intervento di una pattuglia della Polizia di Stato che, in breve, riportavano alla ragione l’aggressore. Tutto finito? Macchè. Qualche ora dopo l’energumeno si è ripresentato davanti alla porta dell’appartamento della vittima e ha ripreso ad inveire e a minacciare.
Alla fine l’aggressore è stato denunciato due volte: la prima per lesioni e minacce, la seconda per lesioni, minacce e danneggiamento.
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