Il parco archeologico di Pegognaga rimane ancora al palo. Insieme va all’attacco
L’intervento previsto alla pieve di San Lorenzo. Il sindaco: «I soldi li abbiamo usati per opere più urgenti»
di Vittorio Negrelli
PEGOGNAGA. Nell’ultimo consiglio comunale di Pegognaga il gruppo consiliare “Insieme per un Cambiamento” ha presentato un’interpellanza sullo stato di attuazione del progetto di valorizzazione dell’area circostante la pieve di San Lorenzo.
«Data l’importanza dell’area di interesse archeologico, tutelata dalla Soprintendenza sul piano autorizzativo degli interventi – ha chiesto la capogruppo Daniela Nizzola – come mai la Soprintendenza non è stata coinvolta se non come destinatario finale? Dato che tale progetto, dal previsto costo complessivo di 130mila euro, prevedeva rilevanti modificazioni morfologiche (dati gli importanti riferimenti a valenza anche didattica sul versante storico-orografico-archeologico), come mai è stato affidato ed elaborato da Mantova Ambiente? Come mai nell’iniziativa di un progetto del genere non sono state coinvolte le forze consiliari, vista la trattazione di un aspetto culturale così importante che riguarda l’intera cittadinanza e l’eventuale e conseguente concreta ricaduta del progetto come artefatto storico-culturale? Considerato che la Pieve di San Lorenzo è un importante bene storico la cui bellezza rende onore al nostro paese – ha concluso Nizzola - si chiede a distanza di un anno se è stato costituito un comitato scientifico al riguardo, se è stato elaborato un nuovo progetto di parco archeologico».
Nella sua risposta il sindaco Dimitri Melli ha detto che la proposta progettuale di parco archeologico sul dosso di San Lorenzo era nata col concorso di associazioni culturali locali nel contesto del potenziamento dell’offerta didattica del parco San Lorenzo e la disponibilità di Tea Ambiente di sostenere con 80mila euro di contributo la valorizzazione del comparto attorno alla pieve romanica.
«C’era l’impegno del Comune per gli altri 50mila euro – ha precisato Melli – fondi che poi sono stati destinati ad altri interventi ritenuti più urgenti. Quando ci saranno le risorse il progetto potrà essere rilanciato: rimane comunque il rammarico di una occasione persa».
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