In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Lo sbarco di una mantovana nell'America che non ti aspetti

Inauguriamo un blog per raccontare gli Stati Uniti con uno sguardo insolito, per cercare di scoprirli nel loro profondo, lontani dalle mete più battute dai turisti. Ci accompagna Giulia, che in primavera ha lasciato Mantova per trasferirsi nel Missouri

Giulia Abbate*
2 minuti di lettura
25 maggio 2017, Fort Leonard Wood (Missouri). Giulia di fronte alla sua casa americana 

MANTOVA. Avete mai sentito parlare del Midwest americano? Più precisamente dello stato del Missouri? Ecco, nemmeno io ero andata a fondo alla questione fino a ottobre del 2016. Escludiamo, infatti, il mero nome dello stato, che avendo studiato geografia... E' proprio lì che mi trovo dalla sera del 24 maggio 2017. Quella in foto sono io davanti alla nostra casetta. Sembra legno, ma è plastica il rivestimento esterno, come anche le colonne del portico) a Fort Leonard Wood.

Mantova e Fort Leonard Wood distano 8.015 chilometri 

Come ci sono capitata? Sposando un americano, precisamente un sergente dell’Army (esercito). A dicembre 2016 una compagnia di traslochi internazionali (si chiamano movers) ha impacchettato la mia vita in un container e l’ha portata in questo strano posto. Perché sì, è veramente strano. Da una bomboniera come Mantova, dove ho vissuto per tutti i miei 37 anni, mi trovo ora in una base militare. Per chi non lo sapesse, è come vivere in un villaggio circoscritto da “mura” e ovviamente da guardie, e per entrare occorre una ID card o permessi speciali che solo affiliati militari possono avere o far avere a parenti e amici.

Specifico, non è così strano il vivere in una base, se non fosse che devo estrarre il documento di riconoscimento per tutto, anche per fare la spesa (pur non comprando alcolici e tabacchi). La zona in cui è collocata la base è surreale.  

A volte ho la sensazione di essere nel 1995, altre volte negli anni ’60 (pur non avendoli mai vissuti). Sono partita informata, con zero aspettative, consapevole che non sarei andata a vivere sulle coste della California. I primi due mesi sono stati oserei dire esaltanti. Sono una persona curiosa, mi piace esplorare… all’inizio del terzo mese lo shock culturale è arrivato in tutta la sua prepotenza.

Doverosa precisazione, mio marito è Drill Sergeant, chi ha visto Full Metal Jacket deve pensare al Sergente Hartman e capirà. Questo significa che lavora quasi sette giorni su sette con una media di 18-20 ore al giorno (avete letto bene) o turni da 24 ore. Dal 20 luglio ha preso servizio completo e da lì è cominciato il mio “shock culturale”, perché inizi a doverti “arrangiare” in un paese non tuo, con usanze totalmente diverse e in una zona culturalmente molto arretrata, religiosa e conservatrice.

Per fare un esempio pratico, questo è un mega cartello affisso in prossimità di un ex night club. Ormai chiuso da tempo. Ho dovuto fotografarlo perché non sapevo se ridere o piangere.

Pulaski è il nome della contea dove mi trovo, ad un’ora e mezza dalla prima città che possa definirsi tale: Springfield (una delle 71 Springfield presenti in 36 stati americani). Nella regione degli Ozarks, da dove è tratta l’ultima serie TV che sta spopolando anche in Italia.

Da qui è iniziata la mia curiosità di fotografare tutto quello che in un paese che si autodefinisce il più moderno del mondo, non ti aspetteresti di trovare. Follemente patriottico e superficiale, specie in queste zone così arretrate e geograficamente isolate: Missouri, Oklahoma, Arkansas, Louisiana, Kentucky e via dicendo. Non vuole essere niente di fashion, né un blog troppo personale, semplicemente uno sguardo mantovano, italiano ed europeo a quegli Stati Uniti che mi stanno lasciando a bocca aperta e che i tour turistici solitamente non propongono.

Mi sono fatta questa foto caricatura nella mia cucina (l’unghiona è disegnata!), perché la ritengo molto american style, pochi giorni dopo il mio arrivo. Mentre preparavo scorte di soffritto da surgelare, perché pare che qui non importi se la casa è un disastro o vivi in un container, quello che conta è avere le unghie col gel perfette (sia mani che piedi, eh).

---

*Giulia, mantovana 37enne si è trasferita negli Stati Uniti (in Missouri per la precisione) per seguire il marito, statunitense che lavora nell'esercito.

I commenti dei lettori