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Un pianeta di plastica: nel 2050 in mare potrebbe essercene più che la quantità di pesci

La plastica è stata prodotta a un ritmo crescente dal 1950 al 2015 tanto che complessivamente potrebbe ricoprire l’intera superficie dell’Argentina. E gran parte di questa plastica è dispersa nell’ambiente come rifiuti. Se il ritmo di produzione e di scarto non si modificherà, entro il 2050 la quantità di plastica in mare potrebbe superare quella dei pesci

Manuela D'Amen*
2 minuti di lettura

MANTOVA. La plastica è un materiale rivoluzionario che ha permesso continue innovazioni in ogni ambito della nostra vita, ma a quale costo? Quanta plastica si produce? Soprattutto, avete mai pensato a quanta se ne è prodotta a partire dalla sua invenzione? E che fine ha fatto? Le risposte a queste domande per la prima volta in un nuovo studio condotto dalle Università della Georgia, della California, di Santa Barbara e dal Sea Education Association.

8,3 miliardi di tonnellate di plastica sono state prodotte fino al 2015: abbastanza per ricoprire la superficie dell’Argentina! Solo circa il 30% della plastica è ancora in uso mentre sono 6,3 i miliardi di tonnellate già diventate rifiuti primari o secondari (dopo più di un utilizzo).

I rifiuti plastici. Purtroppo la frazione di plastica biodegradabile è ancora irrilevante in proporzione alla produzione totale. Il riciclo della plastica è ancora limitato a solo il 9% dei rifiuti plastici totali. Il 12% dei rifiuti plastici è stato incenerito. La percentuale più rilevante (79%) è dispersa nell’ambiente e questo fenomeno è molto evidente anche a casa nostra. Molto frequenti sono le notizie di rifiuti abbandonati sulle sponde dei laghi mantovani, mostrando comportamenti incivili che provocano non solo degrado ambientale, ma anche rischi per la fauna. Solo qualche mese fa sul Lago Superiore, un germano ha rischiato di morire a causa di un anello di plastica infilato nel collo.

La plastica si usa in media per meno di un anno. L’utilizzo più rilevante della plastica è il “packaging”: termine che indica tutto il settore di produzione di involucri e contenitori per il confezionamento di cibi e prodotti di vendita. Chiaramente si tratta di plastica che verrà per lo più gettata dopo il singolo utilizzo. Gettata si, ma poiché si tratta di un materiale molto resistente rimarrà nell’ambiente ben oltre la durata stessa della vita del suo utilizzatore! - fino a centinaia di anni.

La produzione di plastica è in continua crescita. Metà della produzione primaria di plastica dal 1950 al 2015 è stata prodotta solo negli ultimi 13 anni. Si stima che 12 miliardi di tonnellate di plastica saranno disperse nell’ambiente entro il 2050 se la produzione e il consumo di plastica continuerà al ritmo attuale.

Lo stesso gruppo di ricerca aveva pubblicato uno studio nel 2015 sulla rivista Science calcolando i rifiuti plastici negli oceani: in un solo anno (2010) 8 milioni di tonnellate di plastica sono state riversate in mare. Con questo ritmo nel 2030 la plastica finirà in mare in una quantità pari a 2 tir al minuto: nel 2050 ci saranno più rifiuti plastici che pesci.

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*Laureata in Biologia nel 2004, ha conseguito il dottorato di ricerca in Ecologia e Conservazione della Biodiversità pochi anni dopo a Roma, sua città natale. Negli ultimi 5 anni ha svolto attività di ricerca prevalentemente in ecologia, in Italia e all’estero. Ora si è convertita alla comunicazione della scienza con particolare riferimento a temi ambientali. Questo blog nasce per la sua passione di condividere e promuovere la cultura scientifica, con uno stile divulgativo semplice, accattivante ma rigoroso.

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