Dalla laguna al laboratorio. Mobili con i pali dismessi
La falegnameria Veneri di San Benedetto fa porte e pavimenti con legno riciclato. Le assi ricavate dalle briccole di rovere piantate sul fondale dei canali di Venezia
Alice Liana Galli
SAN BENEDETTO. La bellezza della laguna di Venezia ogni anno attira milioni di turisti lasciando nei loro cuori segni indelebili, ma se fosse possibile portarsi davvero a casa un pezzo della laguna? Ora si può. È il nuovo progetto della Falegnameria Veneri, in vetrina alla prossima fiera Millenaria: una linea di complementi d’arredo realizzati con i pali esausti della laguna veneta e destinati ad occupare una fascia alta del mercato. L’iniziativa portata avanti dalla falegnameria di San Benedetto Po, in collaborazione con l’architetto Annalisa Bonsuan di Venezia, che ha firmato il progetto, si inserisce nel filone del mercato circolare e dell’imprenditoria attenta alla sostenibilità ambientale. Ma come si procede in concreto?
Dopo aver estratto le briccole (i pali in rovere piantati sul fondale marino utili per segnalare ai veneziani il percorso navigabile e consentire gli ormeggi), vengono eliminate le parti troppo danneggiate. I pali vengono lavati e inviati in una segheria dove sono tagliati in lamelle. E qui interviene l’azienda Veneri. Una volta ricevute le lamelle, i falegnami si occupano di tagliarle delle giuste dimensioni e di pareggiarle. Prima di essere impiegate per la realizzazione di complementi d’arredo come porte, librerie o pavimenti di parquet, le lamelle lavorate devono essere essiccate per eliminare l’umidità e spazzolate per mettere in rilievo le venature e i solchi del legno. Un intervento ad hoc per un materiale rimasto per anni nell’acqua salmastra. Questi pali vengono impiantati nei canali della laguna veneta popolata da piccoli molluschi, le tredine, che si insidiano nel legno e se ne nutrono creando originali geometrie di orifizi e buchi che diventano la particolarità di questo prodotto una volta lavorato.
Le idee alla base di questa linea sono quelle di economia circolare in grado di dare una seconda vita a materiali e quella di Wabi- sabi, una particolare filosofia orientale fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose. In particolare questa visione viene descritta come “bellezza imperfetta”. Questo, tradotto nell’ambito dell’interior design, indica la volontà di dare spazio alle imperfezioni, valorizzando l’unicità dei materiali e dei prodotti. La linea Veneri’s Studios lanciata dalla falegnameria mantovana è il risultato di un insieme di diverse competenze: quella degli artigiani nella lavorazione del legno, quella dell’architetto che si occupa della progettazione dello stand per la Fiera Millenaria e quella di un interior designer per la creazione dei complementi d’arredo. I prodotti esposti saranno pezzi unici, come uniche sono le striature e i nodi di questo materiale carico di significato.
«Sono materiali con una storia, il cliente può portarsi a casa un tavolo o una porta unici nel loro genere. Potrà portare nel proprio salotto un pezzo della magnifica laguna di Venezia», spiega Maurizio Veneri, contitolare della falegnameria.
I commenti dei lettori