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L’Europa punta il dito: "Nell’ex Opg abuso di punizioni e farmaci"

Castiglione. Accuse dal Comitato prevenzione della tortura Il direttore: «Procedure sempre lecite, siamo tranquilli»

di Francesco Romani
1 minuto di lettura

CASTIGLIONE. Nell’ex Opg, l’ospedale da sempre fiore all’occhiello della psichiatria giudiziaria italiana, isolamento e costrizione fisica sarebbero stati usati impropriamente come mezzi di punizione, mentre ad una paziente sarebbero stati somministrati dei farmaci psicolettici per rallentarne i movimenti ed impedirne la fuga. Sono queste le accuse contenute nel rapporto pubblicato a Strasburgo del Cpt, il Comitato per la prevenzione della tortura, organismo che dipende dal Consiglio d’Europa.

Il rapporto si basa su una visita condotta nell’aprile del 2016 in Italia e che ha preso in esame la situazione carceraria delle Rems (ex Opg). La visita a Castiglione si è svolta liberamente, con colloqui individuali e collettivi di pazienti accolti nella struttura. Da queste interviste il Comitato ha raccolto i casi più significativi, in particolare le denunce di presunti abusi dei mezzi correttivi (il letto di contenzione e la cosiddetta contenzione chimica) utilizzati come punizione informale, pratica che viene definita «completamente inaccettabile e che potrebbe essere considerata come maltrattamento».



«La visita si è tenuta – spiega la direttrice della psichiatria giudiziaria delle Rems Maria Gloria Gandellini – nella fase di trasformazione da Opg a Rems, quando due reparti, il Virgilio e l’Acquarius, erano sovraffollati con oltre 200 degenti provenienti anche dal Piemonte. Nonostante questa forte situazione di tensione, abbiamo riscontrato solo pochissimi casi di contenzione impropria, essendo la contenzione, sia fisica che chimica, comunque prevista dalle norme a tutela sia degli operatori, sia dei degenti e strettamente regolamentata, con visite ogni 20 minuti, screening medico ogni 8 ore e telecamere sempre attive. Non mi risultano casi impropri di farmaci, siamo assolutamente tranquilli». Nel 2016 anche il rapporto italiano Corleone evidenziò l’uso contenitivo a Castiglione, ma fu poi evidenziato che fu usato su una sola degente affetta da autoaggressività.
 

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