Mantova, un custode per ogni parco e un foglio di via di 48 ore a chi disturba
Le contromosse di Palazzi: così tuteliamo il decoro e allontaniamo le persone moleste dalle aree pubbliche. Via anche all’ampliamento del dormitorio e ai lavori di volontariato per i profughi
di Monica Viviani
MANTOVA. «È inaccettabile che persone che molestano e disturbano si siano impossessate di porzioni di spazio pubblico togliendolo ai cittadini» così come è altrettanto intollerabile che «una città civile e democratica lasci dormire all’addiaccio chi versa in condizioni di indigenza e marginalità». A dirlo, ammettendo indirettamente la difficoltà della situazione, è il sindaco Mattia Palazzi. L’aumento di senzatetto e sbandati, gli atti vandalici, i bivacchi e al contempo quella sempre più diffusa percezione di insicurezza che, complice l’effetto amplificatore dei social, rischia di prender piede anche più del sostenibile: sindaco, non è che in questi due anni la situazione vi è sfuggita di mano? «I dati parlano di reati in calo - risponde - abbiamo potenziato i presidi della polizia locale, mettendo più risorse per gli straordinari dei vigili e assunto 3 nuovi vigili. Stiamo mettendo luce ovunque e abbiamo istituito i vigili di quartiere. La verità è che non è semplice risolvere alcuni problemi e non sempre ci sono gli strumenti per farlo. Ma non ci rassegniamo perché la sicurezza è un diritto e deve essere garantita».
E il tema è all’ordine del giorno della giunta che dalla prossima settimana si appresta a varare una serie di provvedimenti non più rinviabili. Dai custodi dei giardini a oltre 30 nuovi posti letto per i clochard, all’allontanamento coatto di chi disturba passando per i servizi di volontariato per i profughi: a illustrarceli è lo stesso Palazzi specificando che si tratta di provvedimenti diversi per situazioni molto distanti tra loro , emerse durante i sopralluoghi di polizia locale e Sepris. In zone come Lungorio, piazza Cavallotti, via Giustiziati ad esempio «ci sono persone, in buona parte italiani, con problemi di alcol, droga o esibizionisti che molestano, disturbano anche con aggressività e spaventano. Si sono impadronite di porzioni di spazio pubblico e non possiamo far finta di nulla». Di qui l’avvio di un progetto con Arca, l’associazione per il recupero dei tossicodipendenti, «perché se anche solo il 10% ha una possibilità di recupero bisogna provarci». Ma anche «la costante azione delle forze dell’ordine contro chi commette reati», così come la modifica del regolamento di polizia urbana che sarà varata dalla giunta giovedì 14 settembre: «Introduciamo una serie di aree in cui la polizia locale può disporre l’allontanamento delle persone moleste per 48 ore, che la questura può portare a sei mesi in caso di reiterazione».
Dalla prossima primavera i giardini di viale Piave, piazza Virgiliana, Nuvolari, Valentini e il Lungorio avranno poi un custode. Aster assumerà 6/7 persone con «il compito di garantire il decoro dell’area, allertare le forze dell’ordine anche per situazioni sospette, fornire informazioni e intervenire in caso di comportamenti scorretti». Tra chi bivacca sulle panchine ci sono però anche «molte persone che non commettono reati e non disturbano ma vivono in condizioni di povertà estrema e marginalità e quello che noi dobbiamo fare è non lasciarli soli soprattutto andando verso l’inverno». Di qui i lavori che in autunno aumenteranno di 14 posti letto il dormitorio come l’acquisto di una tenda riscaldata per altri 20 posti per un investimento totale di circa 140mila euro.
Infine i profughi: quelli accolti a Mantova sono 140 «uno ogni 330 mantovani» sottolinea il sindaco ammettendo che «molti di loro stazionano nei giardini: non lo si può vietare ma non va comunque bene che ragazzi di 20-30 anni stiano tutto il giorno a far nulla». E il patto sull’accoglienza che il Comune firmerà entro ottobre con cooperative e enti gestori servirà «a impiegarli in attività di volontariato come imbiancare muri imbrattati o sistemare panchine». Servirà a impiegare utilmente il loro tempo per la comunità. E per sé stessi.
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