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La protesta pro lumache fa slittare la gara di velocità

Inatteso fuori programma alla dimostrazione di sabato alla fiera. Una donna: "Non potete farle correre, è fonte di stress"

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La gara delle lumache interrotta da un'animalista alla Fiera Millenaria

GONZAGA. Inatteso fuori programma, sabato 9 settembre,  alla gara di “velocità” di lumache che ha chiuso il convegno “Elicicoltura: innovazione e futuro delle chiocciole”, organizzato da Confagricoltura. Una donna, infatti, ha inscenato una protesta contro la sfida, ritenuta una fonte di stress per gli animali. Sul posto è intervenuta anche la polizia locale. Dopo una discussione di alcuni minuti con gli organizzatori, la donna si è allontanata e la gara ha preso il via con mezz’ora di ritardo rispetto all’orario previsto. Le lumache si sono, dunque, “sfidate” su una pista di cartone per raggiungere un cerchio ricoperto di lattuga.


Il pomeriggio si era aperto con il convegno. «La storia delle lumache come alimento inizia dal 49 a.C. Da quel momento le chiocciole hanno iniziato ad essere cibo fondamentale perché ricco di proteine per le persone povere- spiega l’esperta Donatella Veroni-. Le ricette tipiche mantovane risalgono al 1640 e alla casata dei Gonzaga». In Italia ci sono circa 9000 allevamenti che esportano anche all’estero, Francia compresa dove la più richiesta è la specie Domazia, utilizzata per la famosa ricetta escargot à la bourguignonne.

«Ricetta- spiega la Veroni- che i francesi hanno imparato da Mantova quando il cuoco dei Gonzaga Bartolomeo Stefani fu invitato alla corte del re e presentò la sua ricetta». Dalla città di Virgilio parte un’importante cultura della lumaca ma anche un brevetto per estrarre la bava di lumaca cruelty free firmato proprio dalla Veroni. «Si tratta di un’estrazione a ciclo chiuso che sfrutta elementi di origine naturale come l’ozono e fitoestratti biologici. La nuova metodica estrae il secreto mantenendo il benessere dell’animale che viene poi rilasciato nei campi». Impiegata in ambito farmaceutico come antibiotico naturale o in prodotti derma-cosmetici.



E sul futuro degli allevamenti? A parlarne è Franco Ballone presidente Une (Unione nazionale elicicoltori). «Per migliorare il profitto, bisogna superare gli allevamenti a terra a campo aperto. Il futuro guarda agli allevamenti su tunnel». (b.r.)
 

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