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Minoranze contro Palazzi: "Sulla sicurezza è in ritardo"

Critiche di centrodestra e M5S sui tempi per le misure contro sbandati e vandali: «È in carica da due anni e mezzo e non ha fatto nulla. Potenziare la polizia locale»

di Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Le misure per garantire più sicurezza ai cittadini e migliorare il decoro urbano annunciate dal sindaco Palazzi non impediscono alle opposizioni di rivolgergli pesanti accuse. «Dopo due anni e mezzo il sindaco si è accorto di quanto denunciavamo noi da tempo» sottolineano un po’ tutte le minoranze, chiedendo a Palazzi di intervenire subito, «senza aspettare la primavera».

Per Pierluigi Baschieri, capogruppo di Forza Italia, «ben venga il coinvolgimento delle associazioni di volontariato come Sepris e Protezione civile per migliorare il controllo del territorio; il vero problema, però, è quello di potenziare i servizi erogati dalla Polizia locale. Servono, dunque, più agenti e Palazzi, nei prossimi tre anni, deve concentrare tutte le assunzioni in quel settore». Porta come esempio i vigili di quartiere: «È un’idea buona, ma la dotazione organica è sempre quella, non è stata potenziata. Palazzi, inoltre, dovrebbe emanare le ordinanze previste dal decreto Minniti che finora non si sono viste. È vero che i reati in città sono diminuiti, ma la percezione di insicurezza è aumentata e alcune zone, come i giardini Nuvolari, sono ritenuti pericolosi da donne e bambini». Sulla stessa lunghezza d’onda il civico de Marchi che sabato, con la Bulbarelli e il leghista Zera, ha depositato un’interrogazione sulla sicurezza: «Palazzi fa soltanto parole. È arrivato a metà mandato e nel campo della sicurezza ha fallito; i cittadini l’hanno capito, tanto che la luna di miele con lui è finita. Anche per il Festivaletteratura abbiamo visto gente ubriaca sulle panchine del centro».

Un anziano costretto a dividere la panchina con un ubriaco addormentato 

Critico anche Tommaso Tonelli dei Cinquestelle: «Quella di Palazzi è la solita debole e inutile risposta di facciata che nulla risolverà. È positivo che abbia deciso di affrontare il problema, ma l’ha fatto dopo due anni e mezzo. E peccato che lo faccia dalle colonne della Gazzetta senza aver mai dato risposte al sottoscritto che ha depositato diverse interrogazioni sull’argomento. Mi chiedo, poi, a cosa servano i custodi dei parchi messi da Aster, privi di qualsiasi strumento. Se non si chiudono i parchi di notte e non si emettono ordinanze che vietano il consumo di alcol nei luoghi pubblici non si risolverà nulla». È arrabbiata anche la capogruppo della Lega Alessandra Cappellari: «È il solito modus operandi del sindaco - sottolinea - che non ha ancora capito di essere in carica ormai da due anni e mezzo. La percezione di insicurezza dei cittadini è sotto gli occhi di tutti, ma lui affronta il problema solo quando scoppia. E lo fa solo a parole. Vuole aspettare la primavera per chiudere i parchi: e adesso, non sarebbe necessario farlo? E poi pensi a come è ridotta Cittadella, di notte ostaggio della prostituzione».

«Non posso che trovarmi d’accordo sulle misure annunciate dal sindaco - fa eco Paola Bulbarelli, capogruppo dell’omonima lista civica - , sempre che poi siano misure che applicherà veramente. L’insicurezza in città è molto diffusa, basti pensare alla zona di piazza 80° Fanteria dove gruppi di giovani, anche minorenni, di notte schiamazzano e disturbano i residenti oltre che impaurirli. Certe zone vanno presidiate per far capire alla gente che le forze dell’ordine ci sono. E poi, mi chiedo perché Palazzi non intervenga subito, ma per le misure voglia attendere la primavera. È adesso che la gente di Mantova vive male». Chiude Alberto Grandi, capogruppo di Comunità e territori: «Palazzi va nella direzione giusta, perché la sicurezza è la misura di un disagio profondo presente nella nostra città. Però, serve investire di più anche nelle politiche sociali. Vediamo cosa farà in concreto».
 

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