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False assunzioni, 4 condannati e un assolto

Viadana. Chiuso il processo per il traffico illegale di nulla osta per immigrati. Dai giudici multe salate

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VIADANA. Il processo era una costola dell'indagine partita nel 2010 dal Viadanese, dove una cooperativa faceva da perno per il traffico illegale di nulla osta. Sono cinque gli imputati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. E oltre una ventina i migranti che hanno sborsato cifre importanti - dai cinquecento ai seimila euro - per ottenere il rinnovo dei documenti di soggiorno dalla questura.

Il 14 settembre il processo sul giro delle false assunzioni con cui si poteva accedere al rinnovo del permesso di soggiorno si è concluso. La pena più severa chiesta dal pubblico ministero Giacomo Pestelli è stata per Ravinder Mehran Singh, indiano di 48 anni: per lui, che avrebbe reclutato 16 connazionali tra il 2010 e il 2011, il pm ha chiesto undici anni di carcere e 400mila euro di multa.

Il collegio di giudici, presieduto da Giuditta Silvestrini, l’ha invece condannato a sei anni e 270mila euro di multa. Sei anni e otto mesi e 75mila euro erano stati chiesti per Adams Adjei, ghanese di 48 anni, che ha cercato di regolarizzare con carte false tre migranti africani. È stato condannato a due anni e sei mesi e 50mila euro di multa.

Sei anni e quattro mesi e 50mila euro di multa invece la pena chiesta per il 35enne cingalese Ragutharan Thavarajah, che avrebbe responsabilità solo per due tentativi di regolarizzazione. Se l’è cavata con un anno e dieci mesi e 30mila euro di multa, pena sospesa.

Le pene più leggere era state richieste per Antimina Buonanno, 42 anni, che avrebbe simulato di voler assumere un immigrato (due anni e 7mila euro per favoreggiamento e falso: i giudici l’hanno invece condannata a un anno e sei mesi, pena sospesa. E infine Asad Uzzaman, 38 anni, bengalese, che ha sulle spalle il tentativo di “sistemare” un familiare. Per lui la richiesta è stata di un anno e 15mila euro. I giudici lo hanno assolto.

Tutti quanti hanno svolto un ruolo diverso nell’ambito delle false assunzioni. Chi reclutava i migranti, chi procurava falsi documenti e chi, come l'unica donna imputata, si prestava da imprenditrice disposta ad assumere, anche se in realtà in ballo non c'era alcun posto di lavoro. (gol)
 

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