Una cerimonia commossa ma sobria e senza eccessi e soprattutto senza applausi in chiesa, come ha sempre voluto l’81enne don Luigi Carrai fin dalla sua venuta nel 1986 a Rivarolo. Così la marea di gente ha cercato di trattenere in sé i sentimenti anche se a tanti scendeva qualche lacrima. Del resto da quando si contano i parroci del paese, il 1213, ci sono state solo due dimissioni di parroci, per il resto sono sempre deceduti in paese, mai trasferiti come in questo caso a collaborare in un paesino, Castelponzone. Nella seconda parte della messa ecco le emozioni, le lacrime, i ricordi continuati anche durante il pranzo. Don Luigi ha ricordato i "sì" detti nella sua vita, da quelli alla mamma a quello di obbedienza al vescovo nella sua consacrazione.
«Ora quel tempo che mi è stato concesso di vivere con voi è scaduto» e ha chiesto perdono a Dio di non avercela fatta come avrebbe voluto. «La frattura profonda che ha interrotto la trasmissione della fede nella famiglia e nella comunità - ha detto - anche da noi ha provocato nelle nuove generazioni uno sconvolgimento impressionante. È per questo che non mi sono mancati i momenti del brivido del fallimento». Ha detto poi un grande grazie a tutti e in particolare a quanti l’hanno sostenuto nei momenti difficili. Infine l'arrivederci a tante persone a e la consegna ai rivarolesi ricordando che «qui mi piacerebbe ritornare per l’ultimo viaggio».
Tanti gli interventi di saluto: i gruppi parrocchiali, la Cassa Rurale, i presidenti Lions Club (donati 5mila euro per avviare il recupero delle tempere cinquecentesche dello studiolo parrocchiale), Fabio Antonietti della Pro Loco, il sindaco Massimiliano Galli, il concorso insostituibile della Casa di Riposo per la realizzazione della manifestazione. (a.p.)
Don Carrai a Rivarolo: solo un arrivederci

Una cerimonia commossa ma sobria e senza eccessi e soprattutto senza applausi in chiesa, come ha sempre voluto l’81enne don Luigi Carrai fin dalla sua venuta nel 1986 a Rivarolo. Così la marea di...