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«Il consiglio di sabato? Vengo se mi tenete i figli»

Quingentole. Lettera dell’ex sindaco Manicardi: convocazioni in orari assurdi. «La maggioranza non sente ragioni». Il sindaco: «Quella data era obbligata»

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QUINGENTOLE. Consiglio comunale convocato per sabato mattina a Quingentole. Il consigliere comunale ed ex sindaco Alberto Manicardi, dopo avere più volte segnalato la sua impossibilità per motivi familiari a partecipare nel fine settimana alle sedute, all’ennesima convocazione della seduta, che si terrà sabato alle 11.30, non ci ha pensato due volte ed ha preso carta e penna per scrivere ufficialmente alla segreteria la propria decisione. «Non so se per il sottoscritto sarà possibile essere presente. A meno che abbiate disponibilità a sopportare i miei due figli durante il consiglio, dovendo occuparmene direttamente». Figli che hanno 5 anni e 16 mesi e che per motivi familiari sono a carico del genitore proprio il sabato.

Una richiesta alla quale il consigliere aggiunge una seconda specificazione. «Rammento comunque che alle 12.30 c’è ci sarebbe l’uscita da scuola del terzo figlio e solo perché la scuola è chiusa non dovrò assentarmi. O l’amministrazione mi aiuta, o non so se potrò essere partecipe a questo momento pubblico»

Uno sfogo, fatto in forma ufficiale che nasce da un lungo contenzioso. «Sono più che mai pentito di avere sempre chiesto quando ero sindaco all’allora opposizione che oggi governa Quingentole la disponibilità di date ed orari per lo svolgimento del consiglio», spiega Manicardi che aggiunge la frecciata. «Vi comprendo, siete il “nuovo” del Pd».

La rabbia di Manicardi risiede anche nella considerazione che fra i punti all’ordine del giorno della seduta con inizio previsto alle 11.30 e che riguardano le società partecipate e la convenzione per gli scuolabus ci sarà anche la dichiarazione di contrarietà alla variante del Pgt di Schivenoglia per accogliere il nuovo allevamento di suini proposto della Biopig. «E per fortuna non devo assentarmi per andare a prendere il mio terzo figlio a scuola proprio quando si discute di quanto da noi proposto. Questo non è il modo per ricercare la partecipazione delle minoranze».

E il sindaco Anna Maria Caleffi spiega: «La situazione non è più quella di un tempo. Oggi dividiamo il segretario comunale fra sette Comuni ed è sempre più complicato trovare date ed orari per non sovrapporsi. In più la nostra ragioniera è a casa da inizio settembre per due anni, ed abbiamo dovuto dare esternamente il servizio, ma il sostituto era in ferie sino al 19 settembre. Quindi abbiamo dovuto arrivare a fine mese. Lo so che il 30 è sabato, ma non c’era alternativa. Anche Poggio lo fa». Fare la baby sitter in consiglio? «No comment».

Francesco Romani
 

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