«Sfrattati dalla casa in affitto». La famiglia si sistema in tenda
"Il padrone di casa non pagava più il mutuo": così al rientro dalle ferie hanno trovato la porta sbarrata. "Inutile le richieste di aiuto in Comune"

ROVERBELLA. Da domenica 24 settembre una famiglia di Roverbella vive in una tenda aperta in mezzo a un parcheggio in via Monfalcone. Il motivo? Stando al racconto dei suoi componenti, al rientro da un mese di vacanze al Paese di origine, il Marocco, hanno trovato la porta dell’abitazione nella quale vivevano in affitto sigillata dall’ufficiale giudiziario. «Purtroppo abbiamo scoperto che il padrone di casa non pagava più il mutuo - spiega il capofamiglia Lahcen Mechtat, 49 anni, lavoratore dello stabilimento Aia di Sommacampagna – così è arrivato lo sfratto». Sul foglio affisso alla porta c'è il numero da chiamare per riprendersi arredi e oggetti all’interno. Ma dove andare, in attesa di trovare un’altra casa (il canone che la famiglia pagava è di 300 euro al mese)? Il primo giorno utile, lunedì 25, la famiglia si è presentata in Comune per chiedere un alloggio provvisorio: «Ma ci hanno risposto che non ce ne sono, e poi noi siamo in tanti». La famiglia di Lahcen Mechtat, oltre che da lui e dalla moglie, è composta da quattro figli di 24,22, 18 e sei anni.
Dunque, nessuna soluzione per ora: «Così – racconta l’uomo – l’unica idea che mi è venuta in mente è stata quella di andare a prendere il carrello-tenda che usavo per le vacanze e di aprirlo nel parcheggio». Soluzione provvisoria, che è meglio resti tale, specie con l’avvicinarsi dell’inverno: «Per il momento le uniche persone che si sono mostrate amiche sono alcuni vicini di casa, che ci volevano prestare le loro cose. Ma a noi serve solo una casa. Il più in fretta possibile». (fa)
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