Task force dei Comuni per chi è sepolto dai debiti
Entro l’anno l’organismo che consente di azzerare i passivi ai cittadini. Fra i primi in Italia di questo genere. Promotori Marcaria, Castiglione e Poggio

MANTOVA. Nascerà entro l’anno la task force intercomunale per dare una mano alle persone che si trovano sommerse dai debiti. Una situazione purtroppo sempre più frequente a causa della perdurante crisi economica e per la quale dal 2012 esiste una legge specifica. La cosiddetta “salva suicidi” permette anche ai singoli cittadini e non soltanto alle aziende, di farsi aiutare da professionisti nel formulare un piano di rientro dalle proprie passività che venga accettato dai creditori. Consentendo, così come oggi avviene per i concordati preventivi delle ditte, di ritornare ad esercitare un ruolo positivo nell'ambito civile e sociale, evitando di cadere nella rete sempre tesa dei prestiti ad usura che creano un circolo vizioso dal quale è impossibile uscire.
L'Organismo mantovano di composizione della crisi da Sovrindebitamento è stato presentato oggi (29 settembre) all’Hotel Cristallo. Sarà costituito nel Comune di Marcaria e riunirà in rete due importanti Comuni dell'Oltre Po e dell'Alto Mantovano: Poggio Rusco e Castiglione delle Stiviere, presenti i tre sindaci. «Il progetto, che si colloca tra i primi in Italia e primo di questo tipo in Lombardia, nasce dalla collaborazione scientifica con la Camera Civile di Mantova – ha spiegato il primo cittadino di Marcaria Carlo Alberto Malatesta affiancato da Enrico Volpi (Castiglione), Fabio Zacchi (Poggio Rusco) ed Alfredo Miccio (Camera civile di Mantova) – . La procedura di risoluzione della crisi rappresenta una alternativa concreta ad interventi assistenziali assai onerosi, difficilmente sostenibili, quanto troppo spesso drammaticamente inefficienti».
Il nuovo servizio, che verrà attivato dai Comuni entro la fine dell'anno (a Mantova una iniziativa privata è stata proposta dall’Ordine dei Commercialisti) prevede di mettere a disposizione dei soggetti civili non fallibili (persone fisiche, ditte individuali, coltivatori diretti, piccoli artigiani, commercianti, ecc.) la possibilità di presentare un piano di rientro dai debiti, redatto da professionisti abilitati, prima che venga compromesso definitivamente il loro patrimonio. Il piano verrà poi approvato dal Tribunale e trasmesso ai creditori analogamente a quanto accade per le aziende con i “piani concordatari”. Tale procedura tutela anche gli interessi dei creditori, riducendo costi ed tempi dei recuperi giudiziali e garantendo la soluzione non traumatica della situazione di crisi dà la possibilità al soggetto di una sua reimmissione all’interno del circuito economico e sociale. «La normativa sulle procedure da sovraindebitamento si fonda sulla necessità di tutelare “la sorte dei soggetti più deboli” – ha concluso Malatesta – perseguendo alti fini di solidarietà sociale, senza onerosi costi per la collettività e perseguendo il reinserimento dei soggetti nel circuito economico». (fr.r.)
I commenti dei lettori