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«Sempre meno risorse, aiutateci»

Villaggio Sos cerca fondi e personale per la nuova comunità. Giochi anti-alcol

Elena Poli
1 minuto di lettura

MANTOVA. Sensibilizzare i ragazzi sugli effetti provocati dall’abuso di alcol attraverso momenti di gioco e di condivisione. È questo l’obiettivo dell’iniziativa, promossa dal Rotaract Mantova Postumia in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, che oggi pomeriggio (30 settembre) ha coinvolto i giovani ospiti del Villaggio Sos di strada Bosco Virgiliano.

Dopo il pranzo e un intervento di formazione sulla sicurezza stradale, i volontari della Croce Rossa hanno organizzato giochi e attività, invitando i ragazzi a indossare particolari occhiali deformanti che simulano lo stato di ebbrezza riproducendo le alterazioni delle capacità visive e percettive causate dall’alcol. «Il progetto nasce con lo scopo di mostrare ai ragazzi quali sono i pericoli e le conseguenze derivanti dall’abuso di sostanze alcoliche, creando al contempo un momento di festa e di convivialità che riunisce tutti coloro che abitano e lavorano nella struttura - spiega Vera Davolio, presidente del Rotaract Mantova Postumia -. Per noi è un piacere e un onore poter collaborare con gli educatori e con tutto il personale, che dimostra sempre grande attenzione nei confronti del proprio lavoro e dei minori di cui si occupa».

Il Villaggio Sos di Mantova, cooperativa sociale che da più di vent’anni si occupa di bambini e ragazzi che vivono situazioni di disagio sociale o sono privi del sostegno familiare, accoglie oggi 23 ospiti di età compresa tra i 4 e i 17 anni. Sono tre le comunità residenziali al momento attive, mentre una quarta aspetta di entrare in funzione a causa della mancanza di personale. «Per lavorare all’interno del villaggio non basta il titolo professionale di educatore sanitario - spiega il presidente Dante Ghisi - stiamo cercando addetti e coordinatori qualificati, che siano predisposti ad educare e ad accompagnare i ragazzi in un percorso di crescita. Ogni bambino ha trascorsi diversi, con storie difficili o tragiche alle spalle, e ha bisogno di figure di riferimento sempre presenti, che sappiano intervenire in modo adeguato anche nelle situazioni più critiche».

Oltre alle comunità abitative riservate ai minori, il villaggio offre un servizio di accoglienza per mamme e bambini e un doposcuola per ragazzi con particolari difficoltà familiari. «Le rette pagate dai Comuni da cui i ragazzi provengono bastano per coprire le spese ordinarie, ma non è facile riuscire a pareggiare il bilancio perché le donazioni sono sempre più scarse - aggiunge Ghisi lanciando un appello a chiunque volesse sostenere le onlus -. È importante che i nostri ragazzi possano svolgere attività extra-scolastiche e laboratori che permettano loro di esprimere le proprie attitudini e sviluppare una propria autonomia, anche in vista di un futuro inserimento lavorativo, ma per farlo possiamo affidarci solo alla generosità dei privati».

 

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