Quasi 5mila giovani sperano nello ius soli. Sciopero, partecipa Si
Niente cibo per protesta, comincia il coordinatore Banzi. «È una misura di civiltà, il governo deve porre la fiducia»
Sandro Mortari
MANTOVA. Si estende anche a Mantova lo sciopero della fame per spingere il parlamento ad approvare la legge sullo ius soli.
L’altra sera l’assemblea degli iscritti di Sinistra Italiana ha deciso di aderire all’iniziativa che sta già dilagando tra parlamentari, ministri e insegnanti. Lo sciopero della fame sarà a staffetta: ciò significa che più persone si alterneranno nel gesto di pressione verso i partiti romani.
A cominciare oggi sarà il segretario provinciale nonchè capogruppo di Sinistra italiana a Mantova Fausto Banzi. Domani sarà la volta di Max Chiodi e, via via uno al giorno, di Clara Aprici, Andrea Sironi e Andrea Cantoni. «Qualcuno farà più giornate di sciopero - annuncia Banzi - anche se non consecutive, per permettere ad altri di aderire all’iniziativa. Lo sciopero a staffetta - precisa - è già stato attuato in Italia e serve per tener vivo un problema facendo partecipe la maggior parte possibile di persone».
Lo ius soli è una di quelle misure su cui Sinistra italiana punta molto come segnale che deve arrivare da una compagine di governo che si dichiari progressista, «una misura di civiltà»: «Nel nostro paese - spiega Banzi - vivono più di 800mila studenti figli di immigrati, nati in Italia, che condividono lingua e tradizioni italiane. Eppure, per la nostra legge non sono italiani e non lo saranno prima dei 18 anni».
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Stime verosimili (i dati certi non ci sono) parlano di 203mila ragazzi sotto i 18 anni residenti in Lombardia che potrebbero assumere la cittadinanza italiana non appena verrà approvato lo ius soli; altri 14.800 potrebbero poi diventare cittadini italiani ogni anno; nel Mantovano gli interessati potrebbero essere tra i 4mila e i 5mila ragazzi. «Contro lo ius soli - prosegue polemico Banzi - si battono le destre di opposizione e quelle di governo, basando i loro ragionamenti sulla paura e confondendo clandestini, profughi, nati in Italia regolarmente e delinquenza».
Il coordinatore di Sinistra italiana rivolge un appello «agli intellettuali, ai docenti e ai cittadini affinchè prendano posizione». Con una promessa: «Noi continueremo a sostenere e a promuovere tutte quelle iniziative, anche attraverso i consigli comunali, come abbiamo già fatto a Mantova approvando un ordine del giorno». E conclude ricordando che «per questo i parlamentari di Sinistra italiana-Possibile sollecitano il Governo a porre la fiducia sullo ius soli, al quale garantiremo il nostro voto».
Sinistra italiana ha diffuso anche alcuni dati sull’immigrazione regolare (fonte Eupolis) «che dimostrano il contributo offerto allo sviluppo del nostro territorio». In provincia di Mantova gli immigrati sono 56.244 (il 13,60% del totale) più 9.099 di naturalizzati (il 2,20%) che hanno un reddito lordo annuo di 5.951 euro. Inoltre, in Lombardia l’immigrazione fa incassare allo Stato tra contributi, Irpef e Iva più di 3 milioni di euro mentre per loro ne spende tra sanità, pensioni e istruzione 2,4 milioni, con un avanzo di 659mila euro.
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