MANTOVA. Dice che gli anziani alle prese con i tablet nel segreto della cabina elettorale non lo preoccupano: «Sono molto più svegli di tanti giovani, nei test fatti il gradimento fra gli over 65 è stato alto e poi la nuova modalità è semplice». E dice anche che «da qui non si torna indietro» e intende dal voto elettronico. A poco più di una settimana dal sì o no all’autonomia della Lombardia, l’assessore regionale con delega al referendum Gianni Fava apre a Mantova la campagna informativa sulle modalità di svolgimento del voto elettronico. E non si tratterà solo di un touch su uno schermo al posto di una croce in matita copiativa su un foglio, ma anche di una macchina organizzativa elettorale fino ad oggi inedita in Italia. Basti pensare che non ci sarà più bisogno dello spoglio, che i risultati dovrebbero arrivare quasi in tempo reale e che «in questo modo finiscono per sempre contestazioni o dubbi sull’intenzione di voto».
COSA CAMBIA AL SEGGIO. Domenica 22 ottobre si vota dalle 7 alle 23. Bisogna recarsi come sempre al seggio indicato sulla tessera elettorale (in caso di smarrimento si può chiedere all’ufficio elettorale comunale) che però stavolta non servirà per votare: basterà presentarsi con la carta di identità. Oltre al presidente e a due scrutatori saranno presenti anche un paio di tecnici Smartmatic per l’assistenza. E all’interno delle cabine elettorali ci saranno loro: i tablet posizionati e accesi (hanno un’autonomia di 18 ore e saranno caricati il giorno precedente) sulla schermata con il logo della Regione e la scritta “Inizia” da toccare per avviare la sessione di voto.
COME SI VOTA. La seconda schermata mostrerà il quesito referendario seguito dalle tre opzioni: sì (se favorevole), no (se contrari), scheda bianca. Il touch o tocco sullo schermo andrà fatto sulla croce alla sinistra dell’opzione prescelta. A quel punto ecco la terza schermata con indicata la scelta fatta che dovrà essere confermata toccando “vota” o modificata (ma solo una volta) con “cambia”. L’ultima schermata confermerà il termine della votazione insieme a un doppio segnale acustico che comunicherà anche al presidente la conclusione dell’operazione. Quando avrà votato anche l’ultimo elettore arrivato entro le 23, il presidente chiuderà il seggio e sigillerà le voting machine utilizzando un pin specifico in sua dotazione.
IL NON-SPOGLIO. Escluso il rischio di hackeraggio dall’assenza di connessioni internet, lo spoglio non sarà necessario: da ogni tablet, oltre ad uscire una stampata con il report su numero di votanti ed esito da allegare al verbale, verrà estratta una chiavetta usb che il presidente di seggio porterà all’ufficio elettorale comunale, che a sua volta trasmetterà i dati al sistema centrale della Regione.
RESPONSO IMMEDIATO. Assicura Fava che «alle 23.05 in ogni seggio si avrà il responso» e che per il dato complessivo bisognerà aspettare solo un paio d’ore. «E’ la più grande tornata elettorale non gestita dallo Stato che ci sia mai stata in Italia» conclude. E a chi gli chiede se ce ne fosse proprio bisogno: «Le altre strade non hanno avuto effetti».