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Una cameriera brava e speciale: Apam le riserva una fermata

McDonald’s assume una ragazza con sindrome di Down e l’Apam installa una fermata del bus ad hoc per consentirle di raggiungere il posto di lavoro in autonomia

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MANTOVA.McDonald’s assume una ragazza con sindrome di Down e l’Apam installa una fermata del bus ad hoc per consentirle di raggiungere il posto di lavoro in completa autonomi.

Ad incontrarsi alla fermata del bus n. 12 di corso Libertà, nei giorni scorsi , sono stati l’assessore al Welfare del Comune, Andrea Caprini, il presidente di Apam Esercizio Spa Daniele Trevenzoli e il coordinatore dei Progetti di Autonomia e inserimenti lavorativi, Riccardo Bonfà. Ma c’era soprattutto lei, Giulia Rondini, persona con sindrome di Down neoassunta al McDonald’s di via Legnago (gestito da Dogise Srl).

Saliti tutti insieme sull’autobus di linea Apam, direzione Boma, hanno trovato ad attenderli alla fermata di arrivo Cristina Orioli, presidente di Aipd (Associazione italiana persone Down) , e Maurizio Ballista responsabile commerciale di Apam. Insieme hanno accompagnato Giulia sul posto di lavoro.

L’inserimento lavorativo, nato da una sinergia tra i vari enti e il Comune di Curtatone, arriva dopo un percorso di tirocinio conclusosi positivamente.

Grazie alla collaborazione e alla disponibilità dei soggetti coinvolti, dopo aver studiato alcune soluzioni e individuato quella idonea, è stato possibile ufficializzare e rendere così fruibile a tutta la cittadinanza la fermata della linea n.12 presso il nuovo store di via Legnago (zona Boma), dando così l’opportunità a Giulia di mettere in pratica le proprie competenze e di recarsi in autonomia al lavoro.

«Aipd Mantova - si legge in una nota stampa - desidera ringraziare gli enti coinvolti: la rete costruita attorno a Giulia e alla sua famiglia ha testimoniato la partecipazione attiva della istituzioni alla costruzione di progetti per una vita indipendente». L’assessore Caprini ha dichiarato: «Si tratta di un’esperienza positiva di collaborazione, per un progetto di inclusione sociale. Desidero a mia volta ringraziare la Polizia Locale e Apam: quando si è presentata l’esigenza di Giulia, si sono immediatamente attivati per trovare una soluzione, segno che quando si fa squadra i problemi si risolvono».


 

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