La coop della calza da un anno in trincea: «Ora servono aiuti»
L’assessore regionale Parolini in visita al laboratorio Nuova Futura di Solferino. Cisl e sindaco di Castel Goffredo Posenato: è il momento delle azioni concrete
di Monica Viviani
MANTOVA. «Ce la stiamo facendo, il lavoro non manca, ma le spese sono comunque tante e la concorrenza dei laboratori illegali, che possono permettersi prezzi più bassi, si sente ancora». Ideata dal tavolo creato in Comune a Castel Goffredo per rilanciare il distretto della calza, compie un anno la cooperativa di confezionamento calze Nuova Futura fondata da un gruppo di operaie che, rimaste senza lavoro, si sono rimesse in gioco investendoci del loro. Un anno non facile che le ha viste conquistarsi a piccoli passi spazi e commesse anche da grandi calzifici della zona: «una bella sfida» racconta la presidente Alessandra Morbini, che ora le vede sperare in quello che il sindaco di Castel Goffredo Alfredo Posenato definisce «un colpo di reni», una boccata d’ossigeno. In una parola: finanziamenti.
Questa la richiesta-appello lanciata venerdì 3 novembre all’assessore regionale alle Attività produttive Mauro Parolini in visita al capannone di Solferino che ospita il laboratorio, dove ad attenderlo insieme al sindaco Posenato e alle sei socie della coop, c’erano i sindacalisti di Femca Cisl Adolfo Feudatari e Sabrina Masotto e dove ha incontrato anche i vertici del calzificio Lvt (l’amministratore delegato Giuliano Franceschini, e il direttore Stefano Longato) che gli hanno sottoposto il piano di rilancio dell’azienda, la determinazione a non lasciare Castel Goffredo ma pure la necessità di accedere a eventuali bandi per il finanziamento degli investimenti.
«Il fattore tempo è fondamentale - hanno sottolineato Feudatari e Masotto - sia per Nuova Futura che per Lvt e accedere ai finanziamenti come ai bandi non è facile. Per la cooperativa dalle istituzioni ci aspettiamo che dopo le promesse arrivino anche i fatti e in tempi brevi perché iniziative di questo tipo senza sinergie rischiano di non avere un futuro nel lungo periodo. Non si chiedono finanziamenti per stare in piedi perché il lavoro c’è, ma mancano quei finanziamenti promessi per far partire la start-up e non ancora arrivati». Insomma «fino ad oggi - aggiunge Posenato - al di là della buona volontà del Comune di Castel Goffredo, della Cisl e di Confcooperative, stiamo ancora aspettando azioni concrete dal fronte politico. Ricordo che si tratta di un’iniziativa che crea posti di lavoro a beneficio di soggetti deboli ovvero operaie lasciate a casa da altri calzifici con zero prospettive e che ha promosso una forte azione di contrasto alle attività illegali che proliferando hanno contribuito a creare questa stessa disoccupazione. Controlli che, promossi dal prefetto e con la regia dei carabinieri di Castiglione, si stanno intensificando con importanti risultati. Non solo: il progetto uscito dal tavolo che creammo oltre tre anni fa a Castel Goffredo è uno strumento di sostegno allo stesso distretto della calza, ma devo dire che il distretto ha dato risposte al di sotto delle nostre attese».
Parolini ascolta, prende nota, parla con le operaie di Nuova Futura che gli mostrano i loro macchinari in funzione: «Visitare le realtà produttive - dirà al termine della visita - mi serve per capire i problemi. Questa lunga crisi è strutturale e ha bisogno di risposte che vadano oltre l’emergenza». Apprezzando le «imprese che mantengono la produzione sul territorio» e percorsi autoimprenditoriali come quello di Nuova Futura, l’assessore ha quindi citato due possibili misure di sostegno alle imprese varate da Regione Lombardia: AlVia e Credito Adesso. Nel primo caso si tratta di un’iniziativa volta a supportare nuovi investimenti da parte delle piccole e medie imprese, al fine di rilanciare il sistema produttivo e facilitare la fase di uscita dalla crisi socio-economica che ha investito il territorio, mediante la concessione di un finanziamento a medio e lungo termine sia per progetti di sviluppo aziendale sia per il rilancio di aree produttive. Nel secondo caso si tratta invece di un’iniziativa per finanziare il fabbisogno di capitale circolante connesso all’espansione commerciale delle imprese operanti in Lombardia. «Sono strumenti per garantire condizioni più facili alle imprese» ha concluso l’assessore ribadendo che l’obiettivo deve essere «una ripartenza del settore che duri nel tempo».
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