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Il drone scova 500 tetti in amianto

Esaminate 100 città, Mantova ai minimi. Ora pressing sui proprietari

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MANTOVA. Sono trenta le coperture in amianto in pessimo stato nel comune di Mantova. Il dato emerge grazie al progetto “Asbestos free”, iniziativa del Comune dal budget di 18.300 euro in collaborazione con Ats Val Padana e la società Aerodron di Parma che, attraverso l’utilizzo di un drone, ha fotografato e mappato il territorio per individuare l’amianto ancora presente.

I voli, effettuati ad inizio anno, hanno scattato tremila fotografie passando sopra 15.436 coperture. In amianto ne sono state rilevate 516 per un totale di 281.660 metri quadrati pari a 4.225 tonnellate di materiale. «Grazie allo studio effettuato con la tecnologia all’avanguardia di Aerodron, sappiamo dove si trova l’amianto e il suo indice di conservazione. E la presenza di eternit – spiega l’assessore all’ambiente Andrea Murari – si concentra nelle aree produttive e artigianali. Nel centro storico è quasi del tutto assente. Il 40% delle coperture che contengono amianto hanno piccole dimensioni (meno di 100 metri quadrati) e dunque sono tanti gli interlocutori con cui dovremo rapportarci».

Il Comune si muoverà sollecitando i proprietari ad effettuare una valutazione dello stato di conservazione delle coperture attraverso tecnici specializzati. A seconda dei risultati ottenuti, la copertura dovrà essere rimossa nei casi più gravi, incapsulata o bonificata nell’arco di due anni per i casi meno gravi. Se il proprietario non interverrà, il Comune emanerà apposita ordinanza di rimozione.

«Inizieremo – spiega Murari – a sollecitare chi ha coperture maggiormente deteriorate e maggiormente estese (più di 200 metri quadrati) collocate vicino a scuole, ospedali e parchi per poi proseguire con tutti gli altri. L’obiettivo è liberare la città dalle coperture in eternit, strutture che più restano sul territorio, più rischiano il deterioramento divenendo maggiormente nocive per la nostra salute». E proprio a causa dell’amianto si registrano in Italia circa tremila decessi all’anno.

«Il nostro studio – spiega Romeo Broglia, amministratore delegato di Aerodron – si basa su due fonti. Utilizziamo immagini aeree multispettrali che ci offrono un quadro generale della situazione. E per ottenere informazioni precise sfruttiamo poi una nuova tecnologia che prevede il sorvolo di un drone a bassa quota delle coperture».

Su cento città esaminate dalla società Aerodron, Mantova risulta tra quelle con minor presenza del materiale cancerogeno. «La media delle varie città è di 15,7 metri quadrati di amianto per abitante, con un’impennata di 50 metri quadrati nel distretto ceramico nel Modenese. Mantova invece si ferma a 5,96 metri quadrati per abitante» conclude Broglia.

Un dato che «sottolinea come la nostra la città stia dimostrando una certa sensibilità nell’affrontare questo tema – dice Alberto Righi di Ats – E i numeri lo dimostrano. Nel 2016 sono stati 373 i piani di lavoro per la rimozione di amianto. Nel 2017, al 25 di ottobre, i piani sono stati 273».

Barbara Rodella
 

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