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Aria malata vicino alle scuole. Seconda petizione delle famiglie

Tornano alla carica con il Comune i genitori dei bambini di Nievo, Ardigò e Sacchi: «Aspettiamo da mesi, vogliamo vedere gesti concreti su monitoraggio anti-smog e percorsi protetti»

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MANTOVA. Il sollecito al Comune arriva da 53 famiglie, dopo che sette mesi fa avevano già segnalato il problema attraverso una petizione firmata da 400 genitori di bambini che frequentano il Comprensivo 2.

E l’appello è stata rinnovato in queste ore a sindaco e assessori da un nutrito gruppo di mamme e papà che insistono sulla richiesta di un monitoraggio continuo dell’aria attorno ai plessi scolastici Nievo, Ardigò e Sacchi e sull’individuazione di percorsi protetti per la salute dei loro figli. Il tutto a pochi giorni dall’annuncio, da parte dell’assessore Rebecchi, che i percorsi protetti - con annesse limitazioni alle auto - sono in arrivo.

«In tutto questo tempo cosa è successo e che cosa realmente è stato fatto? – si legge in una nota–. Tanti buoni propositi a marzo, quando sulla Gazzetta si parlava di misure drastiche dall’autunno, poi ad agosto, dove si richiamava l’accordo con Arpa per attivare la campagna di rilevamento nell’autunno di quest’anno e infine l’ipotesi di una futura corsia ciclabile per un breve tratto di via Sauro, mantenendo inalterato il traffico veicolare».

Siamo a novembre e i firmatari della nuova petizione sottolineano che siamo «in piena emergenza inquinamento atmosferico con già 19 giorni di supero del PM10 e 24 giorni di supero del PM2.5 dall’inizio delle scuole. E la campagna di rilevamento specifica non è ancora iniziata. Nel frattempo i bambini, che tutti i giorni vanno a scuola a piedi o in bici, sono in attesa che venga presa una decisione seria nell’ambito del Piano della Mobilità e sono esposti a qualsiasi livello di inquinamento, in quanto, nonostante il dichiarato blocco del traffico, tutte le vie attorno ai plessi scolastici sono sempre rimaste aperte. Chiediamo quindi al sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria, di passare dalle parole ai fatti con gesti concreti e percepibili in primis dai bambini, come l’attivazione del monitoraggio, così come dettagliatamente richiesto con la raccolta firme, e misure drastiche sulla limitazione della circolazione, così come dichiarato ancora nel marzo di quest’anno. La risposta non è per i genitori, ma per i bambini e le bambine che tutti i giorni ci insegnano come si va a scuola».
 

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