A Castel d’Ario le auto storiche sulle strade di Nuvolari
La “Giornata mondiale del motorismo storico” ha tenuto il suo battesimo a Castel d’Ario davanti al monumento a Tazio Nuvolari

La Giornata mondiale del motorismo storico
CASTEL D’ARIO. La “Giornata mondiale del motorismo storico” ha tenuto il suo battesimo a Castel d’Ario davanti al monumento a Tazio Nuvolari nell’omonima piazza. L’ideatore è Giorgio Ungaretti, ex direttore dell’Aci di Mantova, coadiuvato dal casteldariese Renato Reggiani, appassionato di auto storiche presente con la sua “Austin Healey”.
Al raduno della prima edizione erano presenti circa 30 auto storiche provenienti anche da fuori provincia: Bugatti, Jaguar, Alfa Romeo, Lancia, Fiat, Aston Martin, Mercedes e molte altre marche blasonate nel mondo dei motori. L’iniziativa è partita da un gruppo di amici mantovani appassionati e proprietari di auto d’epoca. «Abbiamo scelto di individuare quale data dedicata al motorismo storico – sottolinea Ungaretti –, il 16 novembre, perché è la data di nascita di Tazio Nuvolari, il più grande e amato campione automobilistico a livello mondiale. Tra l’altro quest'anno ricorre il 125esimo anniversario della sua nascita».
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«L’iniziativa – osserva l'ex direttore dell’Aci – nasce con l'intendimento di favorire il movimento legato alla storia e alla cultura del motorismo d’epoca e di conseguire obiettivi che attendiamo da troppo tempo».
Cita come esempio tra tutti la revisione del Codice della strada per adeguare le normative vigenti relativamente alle auto storiche. Verso le 11, con una breve cerimonia, è stata deposta una corona di alloro, con la scritta “Gli amici del campione dei campioni", sul monumento dedicato a Tazio Nuvolari, eretto nel 2004 che raffigura, in bronzo, il pilota accanto a una Bugatti, opera dello scultore Andrea Zangani.
Al termine della cerimonia le auto storiche si sono mosse in corteo per percorrere le strade mantovane di “Nivola”, passando davanti alla casa natale in paese, a quella della Ronchesana e poi via verso gli argini del Mincio e del Po per poi rientrare a Castel d’Ario per il pranzo.
Lino Fontana
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