«Nessun bidone, gli snodati dalla Polonia un’occasione»
L'amministratore delegato Medeghini risponde alla Cgil sugli snodati comprati usati

MANTOVA. Si confessa stupito della polemica sui dieci snodati comprati usati dalla Polonia, dieci autobus di (solida) marca Man che l’amministratore delegato di Apam, Marco Medeghini, racconta in buono stato. Al netto della manutenzione straordinaria per rinfrescare i mezzi e allinearli alle norme italiane. Con una punta d’invidia per la cura mostrata dai passeggeri polacchi. Bus stravecchi e in affanno secondo la Filt Cgil, che ha sollevato il caso per convogliare l’attenzione sul bando di gara del 2021 (leggi articolo principale). «Innanzitutto parliamo di bus del 2006/2007, che hanno sostituito mezzi del 2000 e percorso una media di 680mila chilometri, simile a quella degli snodati sostituiti» chiarisce Medeghini.
Motivando l’acquisto con la convenienza: considerando che gli autobus vecchi avrebbero avuto al massimo un paio d’anni di vita davanti a sé, perché Apam si è impegnata a dismettere i mezzi oltre i 18 anni d’età, sarebbe costata di più la manutenzione che l’acquisto degli usati. «Anche perché parliamo di autobus che percorrono solo 25mila chilometri all’anno». Comprarli nuovi? «Avremmo speso dai 350 ai 380mila euro a snodato, contro gli 85mila investiti».
I commenti dei lettori