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Mantova, le opposizioni: «Mattia parli in aula e lasci la cultura»

Cauti Forza Italia, M5S e de Marchi: non strumentalizziamo. Ma la Lega invita il primo cittadino a dimettersi subito

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Da sinistra i consiglieri Annaloro, Zera, Longfils, Cappellari e Baschieri 

MANTOVA. Le opposizioni non si accaniscono sul sindaco fragile, nelle ore difficili di un’inchiesta che ha scosso la città tutta, ma pretendono che Mattia Palazzi si presenti in aula a chiarire e rinunci, subito, alla delega alla cultura. Quella al centro dell’indagine della Procura, con l’ipotesi di accusa di tentata concussione: la promessa di contributi in cambio di prestazioni sessuali. Così le opposizioni tutte, tranne la Lega Nord, che chiede al sindaco di dimettersi, e il consigliere civico Alberto Grandi, che esprime «personale vicinanza» senza altro pretendere.

«La storia di tante vicende analoghe ci insegna ad attendere la conclusione delle indagini prima di esprimere giudizi politici – intervengono Pierluigi Baschieri, Giacomo Giatti, Giuliano Longfils, Andrea Gorgati – L’accusa mossa dalla Procura è comunque grave per un pubblico ufficiale e per un primo cittadino. Ci auguriamo, quindi, che Palazzi possa chiarire quanto prima la sua posizione giudiziaria per il bene suo e della città». La prima data utile per chiarire la situazione in pubblico è il consiglio comunale di mercoledì: «Vogliamo comprendere la posizione del primo cittadino e se ha ancora intenzione di guidare questa città – lo incalzano i consiglieri di Forza Italia – In attesa della conclusione dell’indagine, lasci almeno la delega alla cultura a un altro assessore». In coda, una stoccata al Pd: «Quando Sodano fu indagato – le accuse erano altre – non perse tempo nel presentare una mozione di sfiducia. Noi, a differenza del Pd, non abbiamo intenzione di strumentalizzare questa vicenda e attendiamo che i suoi confini siano più netti e limpidi».

Posizione condivisa dalla Lega Nord, per bocca dei segretari provinciale e cittadino, Antonio Carra e Alessandro Bondanza, e del gruppo consiliare: «La questione è delicata e di difficile lettura, come spesso quando si è nella fase delle indagini del procedimento. Al momento i fatti contestati al sindaco appaiono certamente gravi e, in ragione del suo ruolo delicato e di rappresentanza, non possiamo che rimettere alla sua coscienza le dimissioni da parte sua, che ha doveri nei confronti della città tutta, anche di tutela dell’immagine».

La richiesta a Palazzi di presentarsi in aula mercoledì «per dare i dovuti chiarimenti all’intero consiglio, anche in relazione alla propria intenzione di continuare il suo mandato» è formulata anche da Michele Annaloro e Tommaso Tonelli del Movimento 5 Stelle. E spera Luca de Marchi che Palazzi «ne esca pulito per dare credibilità a tutti i cittadini che credono nella giustizia giusta e liberare la città dalle nebbie che l’avvolgono». Politicamente, però, «dovrebbe uscire con le dimissioni dalla delega della cultura dal prossimo consiglio comunale per rispetto verso la città e i suoi elettori, proprio per fugare ogni ombra di dubbio e di trasparenza».
 

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